MILANO (MF-DJ)--Sfumati i matrimoni con Mps e con Banco Bpm, Unicredit avrebbe ricominciato a guardare all'estero in cerca di un potenziale target. Nel radar, scrive MF, sarebbe così tornata Commerzbank, l'istituto tedesco partecipato dallo Stato (che ha il 15%), che già in passato era stato oggetto di attenzioni da parte di piazza Gae Aulenti. Secondo quanto riportato ieri dal Financial Times, i due gruppi erano sul punto di avviare contatti per un'integrazione prima che la guerra in Ucraina congelasse il deal. Nel dettaglio, la controllata tedesca HypoVereinsbank avrebbe potuto fondersi con la banca guidata da Manfred Knof, dando così vita alla seconda banca tedesca con 785 miliardi di attivo, mille filiali e 48 mila dipendenti.

Come detto, i contatti non rappresentano una novità assoluta per Unicredit. Il primo a studiare un merger fu Alessandro Profumo che, con la mediazione dell'ad di Mediobanca Vincenzo Maranghi, tentò il blitz nell'estate del 2001, ma fallì. Nel 2019 invece il dossier finì sulla scrivania di Jean Pierre Mustier che, nel corso del suo ultimo mandato, tentò affannosamente di coinvolgere piazza Gae Aulenti in un'operazione straordinaria transfrontaliera. Anche se il contesto macroeconomico è molto complesso e gli analisti restano scettici (per Equita l'operazione comporta un alto rischio di esecuzione), qualche osservatore ritiene che i tempi per lavorare a un deal potrebbero essere maturi. Da una parte, sterilizzato il rischio Russia e confermata la politica di remunerazione degli azionisti, piazza Gae Aulenti è oggi pronta per tornare concentrarsi su un'operazione di m&a. D'altra parte i risultati positivi portati dal ceo di Commerz Knof potrebbero a breve propiziare un merger. Dopo la perdita di 2,9 miliardi subita nel 2020, lo scorso anno la banca tedesca ha realizzato 430 milioni di profitti.

red/lab

MF-DJ NEWS

1908:34 mag 2022


(END) Dow Jones Newswires

May 19, 2022 02:35 ET (06:35 GMT)