MILANO (MF-DJ)--Illustrati i conti del 2020 alla comunità finanziaria, il 10 febbraio scorso Jean Pierre Mustier ha lasciato la guida operativa Unicredit, concludendo una stagione iniziata nel luglio del 2016.

Quattro anni e mezzo, scrive Milano Finanza, trascorsi applicando una disciplina rigorosa su qualità del credito e rafforzamento del patrimonio, obiettivi conseguiti non senza pesanti sacrifici. Oltre a una maxi ricapitalizzazione da 13 miliardi di euro effettuata nel febbraio 2017, negli anni il perimetro di gruppo è andato restringendosi con le cessioni di Pioneer, Pekao, FinecoBank, Yapi Kredi e Mediobanca. Il progressivo dimagrimento della banca è forse una delle ragioni che hanno spinto i grandi soci a puntare per il dopo Mustier su Andrea Orcel, architetto e regista di alcune delle maggiori operazioni avvenute negli ultimi 15 anni nel panorama bancario europeo. Un regista offensivo della disciplina, insomma, che potrebbe riportare Unicredit al tavolo dell'm&a. In attesa che il prossimo 15 aprile l'assemblea di bilancio gli consegni il timone del gruppo, nel bimestre di vacatio il cda ha affidato a Ranieri de Marchis le deleghe che furono di Mustier. La consegna è di aiutare la banca a rimanere concentrata sul raggiungimento dei target indicati nel Piano strategico Team23.

"Tecnicamente è molto preparato, coscienzioso e concreto, in particolare su tutto ciò che attiene l'area finanza. Conosce la banca in profondità ed è perciò la persona più indicata per traghettarla in questo momento", racconta a MF-Milano Finanza Federico Ghizzoni, l'ex a.d. che succedette nel 2010 ad Alessandro Profumo e che guidò l'istituto fino al 2016. La poliedricità di de Marchis è tra le caratteristiche che saltano immediatamente all'occhio scorrendone il curriculum. Entrato nel gruppo nel 2003, negli anni è stato cfo, capo dell'audit e co-chief operating officer, carica che condivide con Carlo Vivaldi. Ora la direzione generale, ad interim. Una versatilità che è figlia di un decennio trascorso alla scuola di General Electric, dove periodicamente i manager venivano fatti ruotare tra team e funzioni, per rafforzarne competenze e visione.

red/lab

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2209:35 feb 2021

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