MILANO (MF-DJ)--Nonostante le incertezze legate alla guerra in Ucraina, Unicredit conferma gli obiettivi di remunerazione per i propri azionisti previsti nel piano industriale. La banca guidata da Andrea Orcel è in procinto di lanciare un buyback da 1,6 miliardi che, sommato ai dividendi da 1,2 miliardi già distribuiti, porta a 2,8 miliardi le risorse messe a disposizione dei soci per quest'anno.

Il programma di riacquisto è già stato autorizzato dalla Bce e potrà quindi partire subito, come peraltro era stato annunciato nel corso della presentazione dei risultati trimestrali della scorsa settimana. Resta invece da capire se, dopo il secondo trimestre, Unicredit darà attuazione anche all'ultima tranche da un miliardo di buy back, il cui varo dipende dall'evoluzione del capitale dell'istituto. In sostanza il raggiungimento dei target previsti nel piano industriale dipende da quale sarà l'impatto patrimoniale della guerra. Se su questo specifico punto la banca si è definita ottimista, sulla stessa lunghezza d'onda si mantengono anche diverse case d'affari. Per Berenberg per esempio, «l'approvazione normativa per la prima tranche del buyback 2021 possa alleviare le preoccupazioni degli investitori che l'esposizione alla Russia di Unicredit metta a rischio i suoi buyback», ha spiegato un report. Complessivamente del resto i numeri del primo trimestre, hanno osservato gli analisti di Equita, «sono decisamente al di sopra delle stime a livello operativo», con un «eccellente trend dei costi». Per Intesa Sanpaolo, l'utile è inferiore al consensus a causa di «un impatto superiore alle attese dalla Russia», al netto del quale i numeri sono invece «solidi».

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(END) Dow Jones Newswires

May 11, 2022 03:46 ET (07:46 GMT)