MILANO (MF-DJ)--Domani Unicredit prima dell'apertura dei mercati comunicherà i risultati finanziari del quarto trimestre dell'anno. Il risultato del periodo sarà impattato da una serie di poste straordinarie (tra cui quella derivante dalla cessione della partecipazione della banca turca Yapi Kredi il cui impatto è visto a 1,6 mld di euro). A seguito di tali one-offs nel quarto trimestre la perdita dovrebbe essere intorno a 1,2 mld.

I target, in base a quanto indicato nello Strategy Day, vedono un utile netto sottostante superiore a 3,7 miliardi di euro nel 2021.

I ricavi netti sono visti sopra i 17 mld nel 2021. Il rapporto costi/ricavi è previsto al 56% nel 2021. I costi 2021 sono attesi sotto i 10 miliardi di euro.

"Siamo ottimisti sul futuro come si evince dalla nostra guidance. Il quarto trimestre ha registrato un buon avvio", ha affermato Andrea Orcel, ceo di Unicredit, intervenendo in conference call con gli analisti per illustrare i risultati trimestrali.

Domani sarà forse anche l'occasione per tornare sulle ipotesi di M&A. Sfumato il possibile interesse per l'istituto pubblico Otkritie Bank (la settima del Paese che conta circa 45 mld di asset), i fari sono puntati sulle voci in merito all'acquisizione di Commerzbank. Orcel, di recente, ha già affermato: "Prenderemo sempre in considerazione opzioni strategiche di M&A se soddisfano criteri chiari, ma dobbiamo anche concentrarci sulla realizzazione del piano strategico perchè non vogliamo deludere i nostri azionisti".

Parlando più in generale aveva aggiunto: "Spero di poter convincere tutti della capacità di Unicredit di generare valore in maniera organica. Con il nostro management team esploreremo opportunità di M&A e se creeranno valore per il gruppo le considereremo altrimenti no. Un eventuale M&A deve rispondere a tre parametri: valenza strategica e industriale, forza del business e non deve ostacolare un return on tangible equity del 10% nel 2024. In Central Est Europe, in Italia, in Germania, in tutte le aree in cui siamo presenti, questi sono i criteri per un'eventuale aggregazione".

Intanto è stato raggiunto un accordo tra la banca e i sindacati sul fronte dell'occupazione. A fronte di complessive 1.200 uscite solo su base volontaria, sono state concordate 725 nuove assunzioni di giovani oltre che la conferma di 1.000 lavoratrici e lavoratori attualmente in apprendistato: in totale, 1.725 posti di lavoro stabili, vale a dire 525 in piú delle 1.200 uscite.

L'accordo, nel dettaglio, riguarda le ricadute occupazionali del piano

industriale "Unlocked 2022-2024", prevede un primo blocco di 950 uscite

che saranno gestite con pensionamenti e prepensionamenti, solo su base

volontaria, attraverso il Fondo di solidarietà, compensate da 475

assunzioni. È stata stabilita, inoltre, una seconda "finestra" di uscita

per 250 lavoratrici e lavoratori, sempre su base volontaria, compensata

con 250 ingressi. Con 1.200 esodi e 725 ingressi viene così raggiunta una

percentuale di copertura delle "cessazioni di servizio" pari al 60%, mai

raggiunta finora nel settore bancario. Numeri a cui sommare la

stabilizzazione di 1.000 contratti di apprendistato che portano il totale

dei posti di lavoro stabili a quota 1.725.

claudia.cervini@mfdowjones.it

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