Le aziende di prodotti di consumo hanno aumentato i prezzi per far fronte all'impennata dei costi, dall'olio di girasole alle spedizioni, dagli imballaggi ai cereali.

Finora i consumatori hanno affrontato l'incremento del costo della vita meglio di quanto previsto da molti analisti, ma alcuni avvertono che le aziende potrebbero subire una erosione dei margini se un numero maggiore di acquirenti iniziasse a passare a marchi più economici. 

Unilever ha registrato un aumento del 10,5% delle vendite organiche del primo trimestre a 14,8 miliardi di euro, superando le previsioni medie degli analisti per un aumento del 7,2%, secondo il consensus fornito dalla società.

Il dato comprende un aumento dei prezzi del 10,7% e un calo dei volumi dello 0,2%.

"La crescita delle vendite organiche è accelerata al 10,5%, grazie all'aumento dei prezzi in risposta alla continua inflazione dei costi di produzione e al miglioramento dei volumi", ha detto il Ceo Alan Jope.

Anche le rivali P&G e Nestle hanno recentemente riportato vendite trimestrali più forti del previsto, con aumenti dei prezzi che hanno compensato la diminuzione dei volumi.

Unilever ha ribadito di aspettarsi che la crescita dei prezzi rimanga elevata nella prima metà dell'anno, ma che si riduca nel corso dell'anno con l'attenuarsi dell'inflazione.

(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Stefano Bernabei)