MILANO (MF-DJ)--I cambiamenti climatici insieme con la crescente urbanizzazione avvenuta dalla metà del XX secolo hanno determinato un'importante alterazione del naturale bilancio idrologico a diverse scale territoriali, esacerbando l'insicurezza idrica, la sostenibilità degli ecosistemi e la relativa capacità di preservarsi nel medio e lungo periodo. Questo comporta l'urgente necessità di porre al centro dell'attenzione globale il tema della gestione dell'acqua, anche per quanto pertiene il settore del costruito, al fine di individuare nuovi ed innovativi approcci e metodologie di utilizzo e governo di questa risorsa. Il tutto in ottemperanza anche con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile individuati dalle Nazioni Unite e sanciti dall'Agenda 2030.

È quanto emerge dal Position Paper "Gestione efficiente dell'acqua: dall'edificio alla città", presentato ieri da Green Building Council Italia nella hall del Vetra Building di Milano.

"Stiamo vivendo la peggior crisi idrica degli ultimi secoli: è questo uno dei più critici lasciti del cambiamento climatico che sta affliggendo il nostro Pianeta. Tra le tante crisi che ci troviamo ad affrontare in questo presente, la carenza idrica rischia di divenire un fenomeno sempre più strutturale, determinando nuovi scenari a livello geografico", ha affermato Marco Mari, Presidente del Gbc Italia, sottolineando che "per la filiera edilizia e immobiliare, considerare ed agire anche sul tema idrico, al pari degli ulteriori impatti energetici e ambientali non è solo un'urgenza alla quale non possiamo sottrarci, ma è una necessità ambientale, sociale oltre che economica".

La transizione verso la sostenibilità e la circolarità urbana è indispensabile per il futuro sviluppo del nostro Pianeta e trova nell'acqua un elemento strutturale. Attingere alle risorse idriche e utilizzarle in modo sostenibile, conservandole quantitativamente e qualitativamente è, però, un obiettivo su cui c'è ancora molto da fare, afferma il position paper, soprattutto all'interno degli scenari urbani, resi complessi dall'accumularsi di differenti fattori portatori di criticità, tra cui: l'elevato numero degli stakeholders coinvolti, la complessa stratificazione di livelli di competenza e autorità in materia e i livelli assolutamente non sostenibili raggiunti dai consumi medi al giorno per usi civili.

Un problema che non sembra vedere miglioramento, date le attuali proiezioni future, secondo le quali entro il 2050 due terzi della popolazione vivrà in contesti urbani, e che qualora mantenessero un sistema cosiddetto "lineare", consumerebbero oltre il 75% delle risorse naturali, produrrebbero oltre il 50% dei rifiuti globali ed emetterebbero tra il 60 e l'80% dei gas serra.

"La gestione dell'acqua nelle città è resa sempre più complessa dal continuo incremento delle superfici urbanizzate e dal cambiamento climatico che porta a un incremento sia di eventi meteorici estremi sia della durata dei periodi siccitosi", spiega Marco Maglionico, Professore dell'Università di Bologna e coordinatore del Gruppo di Lavoro sull'efficienza idrica di Gbc Italia, che prosegue: "tutto questo, come descritto nel Position Paper, può essere affrontato attraverso i principi di circolarità dell'acqua e grazie a tecnologie verdi che rendono le aree urbane sostenibili e resilienti".

Secondo il position paper, rimane quindi necessario agire secondo una visione integrata e realizzare interventi volti a migliorare la gestione della risorsa idrica negli spazi urbani, definendo una serie di possibili strumenti, metodologie e comportamenti capaci di portare a una riduzione della domanda d'acqua, da cui derivano una riduzione dei consumi energetici e dell'impatto ambientale dell'intera filiera edilizia ed immobiliare.

"E' sotto gli occhi di tutti, stiamo vivendo un elevatissimo livello di stress idrico: anche in Italia l'acqua non può, ormai, più ritenersi una risorsa certa o scontata", commenta Fabrizio Capaccioli, Vicepresidente del Green Building Council Italia. "La costante assenza di precipitazioni, unita al graduale aumento delle temperature e alle problematiche infrastrutturali tipiche del nostro Paese, hanno portato situazioni di difficoltà, per una percentuale di popolazione che oscilla tra il 6% e il 15%, costretta ormai a vivere in contesti di siccità severa o estrema. Qualche ora fa è stato pubblicato il rapporto dell'IPpcc - Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, il quale nel 2018, aveva evidenziato la portata senza precedenti della sfida richiesta per mantenere il riscaldamento a 1,5°C. Cinque anni dopo, questa sfida è diventata ancora più grande. Con il lavoro che presentiamo oggi, vogliamo mettere l'accento su quanto si possa concretamente fare grazie ai protocolli di sostenibilità energetico-ambientali, per proporre una visione su come migliorare il ciclo idrico su scala di edificio ed urbana. Negli ultimi decenni si è assistito ad un aumento dell'uso delle risorse idriche rinnovabili, con un incremento del 6% ogni 10 anni, ma le condizioni climatiche stanno mettendo a dura prova l'approvvigionamento idrico e la sua qualità. Invertire questa tendenza è possibile - conclude Capaccioli - ed il Position Paper di oggi, lo dimostra".

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(END) Dow Jones Newswires

March 23, 2023 06:41 ET (10:41 GMT)