MILANO (MF-DJ)--Il modello è quello già visto in altre occasioni: da Gameloft, Mediaset e Lagardère. Vivendi entra a piccoli passi nel capitale di un gruppo per poi posizionarsi ai piani alti e avere voce in capitolo - nel gruppo tv italiano però non ci è mai riuscito - e capire se c'è modo di fare business valorizzando la società stessa o altri asset.

Perciò il gruppo che fa riferimento a Vincent Bolloré, dopo aver acquisito il 7,6% della spagnola Prisa (El País, As, Cinco Dias i quotidiani controllati sul mercato locale, oltre ad altre attività nel settore radio e libri) ha già alzato l'asticella portandosi al 9,9% e ora è pronto ad arrivare al 20%. In particolare, come riferito dal sito iberico El Confidencial, Vivendi ha l'autorizzazione all'authority iberica per poter incrementare la partecipazione nella società che vede il fondo Amber primo socio, 29,9%, a fianco della famiglia Polanco (7,6%), di Telefonica (9,4%), dello sceicco Khalid Al Thani (5,14%), di Carlos Slim (4,3%) e del colosso bancario Santander (4,1%), di fatto il vero regista delle strategie della indebitata Prisa: ha riscandenziato l'esposizione, 400 milioni, al 2025, e ottenuto nuova finanza per 275 milioni.

Ma come mai Bolloré vuole investire ancora nel gruppo media iberico? Vivendi può appoggiare il fondo Amber, che esprime il presidente di Prisa, Joseph Oughourlian, ma non ha il controllo del board, nel progetto di ristrutturazione (a fine settembre la perdita ammontava a 209, 3 milioni) e rilancio che fa perno sulla digitalizzazione dell'informazione e del business e sul consolidamento in Sud America.Ma l'altro obiettivo, ancora non dichiarato, del finanziere bretone è Le Monde. Prisa è azionista, 20%, di Monde Libre, società che edita il quotidiano francese Le Monde.

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(END) Dow Jones Newswires

January 29, 2021 02:08 ET (07:08 GMT)