Il principale investitore di Telecom Italia (TIM), Vivendi, sosterrebbe la vendita della rete fissa del gruppo telefonico italiano solo se valutasse adeguatamente il principale asset infrastrutturale di TIM, ha dichiarato l'Amministratore Delegato del gruppo francese.

I commenti arrivano dopo che domenica TIM ha fatto il primo passo verso lo scorporo della sua rete fissa, quando ha firmato un accordo non vincolante con il finanziatore statale CDP - il suo secondo maggiore investitore - per creare un campione nazionale della banda larga.

Secondo il piano a lungo ventilato, TIM fonderebbe i suoi asset di rete con quelli della rivale Open Fiber, di proprietà di CDP.

"Voglio essere chiaro sul tema del valore della rete", ha dichiarato l'amministratore delegato di Vivendi Arnaud de Puyfontaine al quotidiano la Repubblica in un'intervista pubblicata mercoledì.

De Puyfontaine ha detto che Vivendi non sosterrà mai una vendita della rete alla valutazione che gli analisti hanno fissato tra i 17-21 miliardi di euro prima delle sinergie.

"Se il valore reale [della rete] non viene riconosciuto, dato che siamo un investitore industriale a lungo termine, siamo pronti a valutare altre opportunità", ha detto.

Il gruppo dei media Vivendi possiede una partecipazione di quasi il 24% in TIM.

TIM ha messo un cartellino del prezzo di circa 20 miliardi di euro, incluso il debito, sulla rete fissa, hanno detto martedì a Reuters due fonti a conoscenza della questione.

Lo scorporo della rete è un elemento chiave degli sforzi di svolta dell'amministratore delegato Pietro Labriola per TIM, dopo che quest'anno il gruppo, carico di debiti, ha rifiutato un approccio di acquisizione da parte del fondo statunitense KKR che lo valutava a 10,8 miliardi di euro più il debito.

Il debito netto di TIM era di 23 miliardi di euro al 31 marzo.

La rete di TIM è considerata un pezzo di infrastruttura strategica per l'Italia e CDP avrebbe il controllo della rete a banda larga unica.

De Puyfontaine ha detto che, sebbene la fusione degli asset di rete di TIM con quelli di Open Fiber rimanga "la strada principale" in termini di strategia aziendale, non è "l'unica".

Qualsiasi accordo dovrà essere approvato dagli investitori di TIM e de Puyfontaine ha detto che la governance di TIM deve migliorare per garantire "un voto coeso" degli azionisti sulla questione.

Persone a conoscenza della questione hanno detto in precedenza che Vivendi era favorevole a nominare un nuovo presidente di TIM con poteri esecutivi. (1 dollaro = 0,9337 euro) (Servizio di Valentina Za e Giulia Segreti; redazione di Keith Weir)