ROMA (MF-DJ)--Il terzo tavolo tecnico sul futuro di Tim si è chiuso con un nuovo nulla di fatto e l'annuncio di nuove riunioni da tenersi nei prossimi giorni. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso, promotore insieme ai francesi di Vivendi di questi incontri, ha promesso una soluzione entro fine anno, ma pare un obbiettivo assai difficile da raggiungere, anche perché si percepisce una certa freddezza da parte del Mef, il cui titolare Giancarlo Giorgetti non ha mai partecipato a queste riunioni.

Anzi, a quel che risulta a Repubblica, Giorgetti ha anche sconsigliato Dario Scannapieco, ad di Cassa Depositi e Prestiti, a partecipare al tavolo, fornendo un ulteriore segnale di distanza dalle iniziative del Mimit. La defezione di Scannapieco ha poi indotto l'ad di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, a non partecipare a sua volta mandando in sua vece una folta delegazione.

In particolare al Tesoro non piace l'ansia da nazionalizzazioni che pervade il dicastero di Urso, già mostrata senza alcun esito nella partita Isab di Priolo, e ora sbandierata anche per Tim. Qui, al momento, non sembra esserci alcun bandolo della matassa. Per esempio, nonostante gli annunci di separazione dello scorso luglio, non è mai stato definito un perimetro preciso dell'infrastruttura da scorporare. Alcuni parlano solo di rete di accesso, primaria e secondaria (accesa o spenta a seconda se si conferisca anche l'elettronica), altri includono anche il backbone e il trasporto che stanno a monte.

liv


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December 23, 2022 03:03 ET (08:03 GMT)