ROMA (MF-DJ)--Al cda Tim di giovedì 15 atterrano nuovamente la governance e le evoluzioni sulla rete che dalla prossima settimana verrà affrontato al tavolo organizzato dal governo attraverso incontri con i vari soggetti coinvolti che potrebbe però allungare oltre fine anno, la definizione di una scelta. Il primo tema riguarda l'integrazione del consiglio dopo le dimissioni di tre settimane fa di Frank Cadoret, esponente di Vivendi.

Al suo posto, scrive il Messaggero, dovrebbe quasi certamente spuntarla Massimo Sarmi, top manager con un brillante passato (Telecom, Poste) da mesi papabile per un posto: lunedì scorso il comitato nomine si è espresso sul suo nome. Vivendi che è il primo azionista, avrebbe trovato il consenso interno per la nomina di Sarmi a consigliere, con possibilità però, di successivi incarichi di vertice, non necessariamente alla presidenza. Al precedente board l'imprenditore Giulio Gallazzi, patron della holding di investimento Sri Group, indipendente, è s tato cooptato al posto di Luca De Meo. Sarmi potrebbe assicurare un contributo di qualità ed esperienza alle strategie che vedono Tim coinvolta nella costruzione di una rete in fibra ottica da 6-7 mesi al centro di vari cantieri.

Ora il governo ha preso in mano il pallino a seguito delle deleghe attribuite ad Alessio Butti e Adolfo Urso che hanno organizzato un tavolo con altri ministri e attori della partita. Un primo incontro plenario ci sarebbe stato alla fine di novembre fra i ministri interessati e figure apicali di Cdp, Macquarie, Tim, Kkr, Open Fiber. Da allora sotto traccia si sono sviluppati contatti accompagnati da dichiarazioni politiche, spesso in contrasto fra loro. Nelle interlocuzioni sottobanco in corso, uno snodo centrale resta il ruolo di Cdp, azionista Tim con il 9,8% e di Open Fiber con il 40%, un doppio ruolo che lo stesso Butti ha definito «un controsenso». La soluzione dovrà tener conto della situazione economica di Tim e di eventuali esuberi.

Tra le varie ipotesi possibili, resiste quella di un nuovo assetto di Netco controllata da un veicolo costituito da Cdp in minoranza e con Kkr e Macquarie in maggioranza, munito del golden power, che potrebbe lanciare l'opa parziale sulla società della rete. Cassa avrebbe l'opzione per salire in maggioranza e assicurare il controllo pubblico. La fattibilità dipende dai valori della Netco, visto che Vivendi ragiona sopra ai 31 miliardi e dal debito da spostare che è uno degli obiettivi dichiarati da Tim per evitare che le passività (25 miliardi netti) la soffochino. La strada per una decisione appare complessa e considerando che fra due settimane è Natale, è probabilmente un ennesimo slittamento.

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0808:54 dic 2022


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December 08, 2022 02:55 ET (07:55 GMT)