ROMA (MF-DJ)--Vivendi è pronto a lavorare al fianco della Cassa depositi e prestiti per la creazione della rete unica, purché le valutazioni rendano giustizia ai fondamentali di Tim. Lo ha precisato l'amministratore delegato del gruppo francese, Arnaud de Puyfontaine, in un'intervista a Repubblica.

Domenica, Tim ha firmato il memorandum per dare vita alla rete unica con Open Fiber. Gli analisti valutano la rete Tim tra 17 e 21 miliardi di euro, prima delle sinergie. "Voglio essere molto chiaro sul tema del valore della rete: Vivendi -ha spiegato de Puyfontaine- non appoggerà mai la cessione della rete" a questi valori, e questo nel "migliore interesse di Tim".

Tra l'altro, a proposito delle stime degli analisti, "non posso non notare che il fondo Macquarie ha acquisito la sua partecipazione in Open Fiber a multipli ben superiori (7,3 miliardi o 29 volte il margine operativo lordo, ndr). Penso quindi che la separazione della rete, e la conseguente creazione di una rete unica, sia l'opzione che potenzialmente creerebbe più valore per Tim".

"Se il reale valore non fosse riconosciuto, dato che siamo un investitore industriale di lungo periodo, siamo pronti a valutare altre opzioni capaci di rivelare tutto il potenziale di Tim nell'interesse di tutti gli stakeholders. Deve essere chiaro che Vivendi è il più forte difensore degli interessi di Tim in questa partita".

Sugli investimenti in Mediaset e Tim, "sono fiducioso sulle prospettive delle nostre attività in Italia, un Paese che in questi anni ho imparato a conoscere. Ammetto che all'inizio abbiamo sottovalutato alcune dinamiche complesse, ma ora abbiamo intrapreso un percorso virtuoso di creazione di valore in Tim. Abbiamo inoltre cercato un buon rapporto con il governo Draghi. Siamo orgogliosi delle ottime relazioni tra Italia e Francia, dell'accordo bilaterale siglato tra i nostri due Paesi, dal presidente Mattarella e Macron. Ogni volta che faccio un roadshow negli Usa e in Europa -ha spiegato- gli investitori mi chiedono dell'Italia, mi faccio ambasciatore di questo Paese meraviglioso, che ha tante affinità con la Francia".

Quanto ai rapporti con Cdp, de Puyfontaine ha ricordato che nel 2018 la Cassa ha votato al fianco di Elliott" che si opponeva a Vivendi, ma da allora "molte cose sono cambiate. Il presidente Giovanni Gorno Tempini, è entrato nel cda di Tim e dallo scorso ottobre, quando la situazione si è fatta più urgente dato l'andamento dei conti che ha portato a tre "profit warning", abbiamo intrapreso un dialogo costruttivo con Cdp. Vivendi è un investitore di lungo termine che ha a cuore l'interesse dell'Italia e di una delle sue più grandi aziende, che porta con sé 45 mila dipendenti e che certamente gioca un ruolo cruciale nella digitalizzazione del Paese".

Sulla governance di Tim, "la nostra posizione è stata più volte esplicitata: se si vuole avere una assemblea coesa nel voto per lo scorporo della rete penso sia imprescindibile riflettere sui necessari miglioramenti della governance nel rispetto delle esigenze del mercato. E non ci sono dubbi che il governo Draghi questo rispetto lo abbia. Confido quindi che questa nostra preoccupazione venga recepita in tempi utili".

"Tim ha firmato un memorandum per provare a dar vita alla rete unica. Per Vivendi non è stato facile scegliere di rinunciare all'idea di una Tim verticalmente integrata, ma forse oggi i tempi sono davvero maturi per un cambio epocale. L'ad Pietro Labriola -ha aggiunto- annuncerà il nuovo piano industriale il 7 luglio, per allora avremo definito qual è la strada e quali sono le tappe fondamentali per separare la rete dai servizi. La fusione tra la rete di Tim e l'infrastruttura di Open Fiber è la scelta industriale maestra, ma non è l'unica", ha continuato.

Sul potenziale conflitto d'interesse di Cdp, socio di Tim (10%) e Open Fiber (60%) "sono fiducioso che verrà trovata una soluzione che è nell'interesse di tutti gli stakeholder e del Paese. Come azionisti di riferimento, il nostro dovere è tutelare il valore e l'interesse dell'azienda, nei confronti dei nostri azionisti e di tutti gli altri investitori di Tim".

In merito a un possibile interesse di Vivendi nei contenuti, da Timvision a Sky Italia, "siamo interessati a continuare a investire in Italia, stiamo vagliando l'acquisizione di alcune società di produzione di contenuti tv. Quanto a TimVision, siamo già soci tramite Tim, confidiamo ci possano essere sinergie industriali sempre più producenti con Canal Plus", ha concluso de Puyfontaine.

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June 01, 2022 02:10 ET (06:10 GMT)