ROMA (MF-DJ)--Tra i ragionamenti che circolano in queste ore tra i grandi soci di Tim e i loro advisor finanziari ce n'è uno suggestivo in cui non si esclude nemmeno un'azione radicale: quella di rifare il consiglio di amministrazione. Questo per renderlo maggiormente rappresentativo dei due soci di riferimento di Tim: da una parte Vivendi, primo azionista col 23,8% ma con solo due seggiole di emanazione diretta, dall'altra Cassa depositi e prestiti, che è in seconda posizione con il 9,8% ma ha un solo rappresentante.

Cambiare tutto, scrive La Stampa, è per ora solo un'ipotesi tra tante (i francesi ci pensarono già nel 2018 quando chiesero la revoca di 5 consiglieri di Elliott, salvo poi ritirarla) che avrebbe davanti a sé molti ostacoli. Ma rende l'idea di come la lista del consiglio non abbia tenuto Tim al riparo dal caos e tutto sia instabile, anche dopo la riunione del board che, venerdì, ha segnato il cambio della guardia al vertice, dove le deleghe endoconsiliari che erano dell'ex ad Luigi Gubitosi sono andate al presidente Salvatore Rossi, mentre la guida operativa, da ieri, è in mano al direttore generale Pietro Labriola.

Ma è sulla prospettata Opa di Kkr che si sta svolgendo un braccio di ferro dentro e fuori il consiglio, con i francesi di Vivendi a fare muro, convinti di poter organizzare in proprio un piano per valorizzare Telecom. In Francia circola con insistenza una voce e cioè che dietro Kkr ci sia un altro francese, Xavier Niel, il vulcanico imprenditore cui fa capo Iliad. Niel siede nel board di Kkr, la società di gestione quotata a New York. Da questa posizione almeno sulla carta Niel non avrebbe possibilità di influire sugli investimenti. Eppure i media parigini insistono sulla possibilità che proprio Niel potrebbe approfittare dell'eventuale presa di Tim da parte di Kkr per mettere, in un secondo tempo, a fattor comune Iliad e la Telecom depurata della rete.

Uno scontro su più livelli: Niel, amico di Macron, segnerebbe un punto importante su Vincent Bolloré, che in patria appoggia l'estrema destra. Nonostante le incertezze politiche e il nulla di fatto a una settimana dalla presentazione della manifestazione di interesse, Kkr prosegue la sua marcia. Al fianco ha i colossi di Wall Street: a garantire il finanziamento dell'operazione nel cda di Tim hanno potuto vedere una lettera di Jp Morgan. Ma col fondo ci sarebbero pure Morgan Stanley e Citi.

Il comitato consiliare di Tim guidato dal presidente Rossi e con 4 consiglieri indipendenti starebbe già lavorando ma la nomina degli advisor ancora non c'è. Così come non si vedono, per ora, offerte

alternative dalla fila di fondi come Cvc, Advent, Eqt, Bain o Apollo dati come possibili nuovi attori. Intanto la Consob avrebbe sul tavolo molto lavoro. Dalla segnalazione che avrebbe ricevuto sulla situazione dei conti a seguito dell'accordo con Dazn. Fino agli aspetti che riguardano la manifestazione di interesse di Kkr che ha scaldato il mercato anche se Opa vera e propria ancora non è.

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(END) Dow Jones Newswires

November 30, 2021 02:12 ET (07:12 GMT)