ROMA (MF-DJ)--La crisi di governo manda a tappeto le azioni di Telecom Italia (-4,55%) che aggiornano il nuovo minimo a 0,22 euro, e poi a mercati chiusi è arrivata la bocciatura sulla qualità del debito di Moody' s (che scivola a B1 da Ba3). Il mercato ieri scommetteva che senza la spinta alla digitalizzazione imposta dal Pnrr di Mario Draghi e del ministro dell'innovazione Vittorio Colao, il progetto di una rete unica andrà in soffitta.

Lo scrive "Repubblica" aggiungendo che in ambienti vicini alla Cdp regna la calma, gli advisor stanno studiando l'operazione e, governo o meno, si lavora per presentare un'offerta non vincolante a fine agosto, con l'obiettivo che questa riceva il gradimento del Cda di Tim, per poi negoziare i dettagli di quella vincolante entro il 31 ottobre. In proposito, fonti finanziarie riferiscono che, attraverso il suo advisor Rothschild, Vivendi avrebbe fatto arrivare all'attenzione del Cda guidato da Pietro Labriola una nuova valutazione della rete. Interpellate, Tim e Vivendi hanno preferito non commentare.

Il colosso francese - primo socio di Tim con il 24% - aveva lasciato intendere di aspettarsi una valutazione di 31 mld e avrebbe chiesto a un esperto indipendente di fare una stima della Netco alla luce del piano di Labriola dello scorso 7 luglio. Da quest' analisi, che è stata invita a tutto il board di Tim, emerge una valutazione compresa tra 31 e 34 mld, superiore sia a quanto stimato dagli analisti (17-21 mld) sia dagli advisor indipendenti della stessa Tim (25 mld).

Senza una guida politica, tuttavia, scrive il quotidiano, mettere attorno al tavolo da un lato Cdp, Open Fiber e Macquarie e dall'altro Tim, Kkr e Vivendi si fa sempre più complicato. Anche perché ammesso e non concesso che si trovi una governance condivisa e si superi il vaglio dell'antitrust Ue, sarà difficile trovare un prezzo e un punto di equilibrio che accontenti tutti.

gug


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July 22, 2022 02:29 ET (06:29 GMT)