MILANO/LONDRA (Reuters) - Vodafone è in trattative per una quota di minoranza della società che potrebbe nascere da una potenziale integrazione delle sue attività italiane con Fastweb, gruppo Swisscom.

Nelle scorse settimane l'AD di Vodafone, Margherita Della Valle, aveva detto che il gruppo britannico è in "discussioni attive" su un possibile accordo in Italia, dopo aver rifiutato a gennaio un'offerta di Iliad per una fusione paritetica delle attività nel Paese.

Diverse fonti hanno indicato Fastweb come l'altro soggetto delle discussioni

Secondo le fonti, il raggiungimento di un eventuale accordo vedrebbe Vodafone ottenere una quota di minoranza nell'entità combinata, che consentirebbe in questo modo all'operatore britannico di deconsolidare dal proprio bilancio il debito delle attività italiane.

Vodafone e Swisscom non hanno commentato.

Gli operatori in Italia stanno studiando modi per consolidare un mercato alle prese con una flessione dei ricavi e dei margini, che priva gli investitori del ritorno sul capitale.

Un accordo con Fastweb creerebbe il secondo operatore italiano di telefonia fissa a banda larga, con una presenza forte nell'ambito settore business.

Secondo gli analisti, l'operazione dovrebbe incontrare meno ostacoli normativi rispetto a una combinazione con Iliad, ma offrirebbe anche minori sinergie potenziali.

Iliad, controllata dal miliardario francese Xavier Niel, sta continuando a spingere su un consolidamento in Europa e oggi ha reso noto un accordo per l'acquisto di una quota del 19,8% dell'operatore di telecomunicazioni svedese Tele2 dalla società di investimenti Kinnevik.

L'Italia rappresenta l'ultimo grande mercato che Vodafone vuole riorganizzare dopo che l'anno scorso ha deciso di fondersi con Three, controllata di Hutchison, in Gran Bretagna e di vendere le attività spagnole in difficoltà.

Tuttavia, Della Valle ha affermato che per Vodafone l'Italia è un mercato molto diverso dalla Spagna.

A novembre l'AD aveva detto che Vodafone stava superando i principali concorrenti in Italia grazie alla forza del proprio marchio e della rete, ma che si trattava di un mercato molto difficile in cui nessun operatore stava ottenendo rendimenti superiori al costo del capitale.

Vodafone probabilmente non includerà nei propri conti nessuna entità in cui detiene una quota pari o inferiore al 50%, il che toglierebbe il debito della nuova società dai suoi libri contabili ma limiterebbe il controllo sui flussi di cassa, motivo per cui non potrebbe fare affidamento sulle entrate per finanziare la remunerazione agli azionisti.

Vodafone ha già detto che rivedrà l'allocazione di capitale, compresi i dividendi e un eventuale buyback, dopo la conclusione dell'operazione spagnola, previsto per la prima metà di quest'anno.

Della Valle ha detto agli analisti questo mese che intende comunque aggiornare gli azionisti sulla nuova politica di allocazione del capitale a maggio, indipendentemente dall'esito delle trattative in Italia.

(Elvira Pollina, Paul Sandle, tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)