BERLINO (Reuters) - I lavoratori di nove fabbriche Volkswagen in Germania hanno iniziato uno sciopero di diverse ore, interrompendo le linee di montaggio, in uno scontro con i dirigenti sul futuro delle attività tedesche della casa automobilistica.

Migliaia di persone si sono riunite presso la sede centrale a Wolfsburg. Manifestazioni si sono svolte anche nello stabilimento di Hannover, dove sono impiegate circa 14.000 persone, e in altri stabilimenti di componenti e auto, tra cui Emden, Salzgitter e Brunswick.

Solo nello stabilimento principale della casa automobilistica a Wolfsburg, uno sciopero di due ore significa l'interruzione della produzione di diverse centinaia di auto, tra cui l'iconica Golf, hanno detto fonti sindacali.

Gli scioperi, che potrebbero estendersi a interruzioni di 24 ore o anche ad oltranza se non si trova un accordo nella prossima tornata di trattative salariali, andranno a ridurre la produzione di Volkswagen in un momento in cui il gruppo è già alle prese con una diminuzione delle consegne e con utili in calo.

"Quanto durerà e quanto sarà duro il confronto è responsabilità di Volkswagen al tavolo delle trattative", ha detto Thorsten Groeger, che conduce i negoziati per conto del sindacato IG Metall.

Daniela Cavallo, responsabile del consiglio di fabbrica di Volkswagen, ha ribadito che i maggiori azionisti di Volkswagen - che oltre alla Bassa Sassonia comprendono una holding controllata dalle famiglie Porsche e Piech -potrebbero dover fare dei sacrifici per quanto riguarda il dividendo annuale.

Cavallo non ha precisato cosa questo comporterebbe, ma ha affermato che il quarto round di negoziati, previsto per il 9 dicembre porterà a un accordo tra le parti o a un'escalation.

"Purtroppo, i segnali inviati di recente dal management non sono molto incoraggianti", ha aggiunto, spiegando che la chiusura degli impianti, i licenziamenti di massa e i tagli ai salari attuali rappresentano le linee rosse per i lavoratori nell'attuale processo negoziale.

Un portavoce di Volkswagen ha detto che la casa automobilistica rispetta il diritto di sciopero dei lavoratori e ha adottato misure per garantire un livello base di forniture ai clienti e per ridurre al minimo l'impatto della protesta.

La scorsa settimana il sindacato ha proposto misure che, a suo dire, avrebbero consentito di risparmiare 1,5 miliardi di euro, tra cui quella di rinunciare ai bonus per il 2025 e il 2026, ma la prima casa automobilistica europea le ha respinte.

Volkswagen ha chiesto un taglio dei salari del 10%, affermando di dover tagliare i costi e aumentare gli utili per difendere la quota di mercato, dato che le case automobilistiche europee lottano con una domanda debole, costi di produzione elevati, la concorrenza dei rivali cinesi e una transizione dei veicoli elettrici più lenta del previsto.

L'azienda ha anche minacciato di chiudere gli stabilimenti in Germania per la prima volta nei suoi 87 anni di storia.

"Il management vuole inasprire la situazione ancora di più", ha detto Lucia Heim, un'operaia dello stabilimento VW di Hannover che ha partecipato allo sciopero di oggi.

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)