Le azioni australiane sono salite venerdì dopo un brusco calo nella sessione precedente, grazie al guadagno dei titoli minerari ed energetici, mentre gli investitori attendevano la misura dell'inflazione preferita dalla banca centrale statunitense per avere indicazioni sul taglio dei tassi.

L'indice S&P/ASX 200 è salito dello 0,7% a 7.911,7 alle 0049 GMT dopo il calo dell'1,3% di giovedì, ma era destinato alla sua peggiore settimana dall'inizio di giugno con un calo dello 0,7% finora. Il dollaro australiano si è indebolito dello 0,1% rispetto al dollaro statunitense, attestandosi a 0,65 dollari australiani.

A livello globale, gli operatori di mercato attendevano i dati sulla spesa per consumi personali degli Stati Uniti, attesi in giornata, per calibrare le loro aspettative sulla tempistica dei tagli dei tassi.

In Australia, i minatori sono saliti dell'1,5%, anche se i prezzi del minerale di ferro sono stati più deboli. Mineral Resources ha guadagnato fino al 6,1% dopo che il minerario diversificato ha dichiarato di essere sulla buona strada per raggiungere la sua guidance di produzione.

I titoli del settore energetico sono saliti dell'1,4%, grazie al leggero aumento dei prezzi del petrolio, in seguito ai dati economici statunitensi più forti del previsto. I produttori di petrolio e gas Woodside e Santos hanno guadagnato rispettivamente l'1,1% e il 2%.

I futures del greggio Brent sono saliti dello 0,02% a 82,39 dollari al barile, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è rimasto piatto a 78,28 dollari al barile. I prezzi del petrolio sono saliti giovedì dopo che i solidi dati economici degli Stati Uniti hanno alimentato le aspettative di un aumento della domanda di greggio.

Durante la notte, il Dow Jones Industrial Average statunitense è salito dello 0,20%, mentre lo S&P 500 ha perso lo 0,51% e il Nasdaq è sceso dello 0,93%.

Il rendimento dei titoli di riferimento del Tesoro a 10 anni è salito al 4,2407%, rispetto alla chiusura statunitense del 4,256%.

Le banche australiane hanno guadagnato lo 0,5%, con le "Big Four" in rialzo tra lo 0,4% e lo 0,6%.

In controtendenza, le azioni dell'oro sono scese del 2,8%, dopo che i prezzi del metallo sono scivolati giovedì ai livelli più bassi in oltre due settimane.

In Nuova Zelanda, l'indice di riferimento S&P/NZX 50 è salito dello 0,1% a 21.412,89.