L'indice S&P/ASX 200 ha chiuso in ribasso dell'1,42% a 7.019,7, per la terza sessione su quattro. Le cosiddette "big four" sono scivolate tra il 2,3% e il 3,7%, in quanto il rialzo dei tassi della banca centrale all'inizio della settimana ha scatenato i timori di un sell-off nel mercato immobiliare.
"Il modo in cui i proprietari di case si adeguano all'aumento dei tassi è sotto i riflettori", ha detto Nathan Zaia, analista azionario senior di Morningstar.
"Non c'è dubbio che i debiti inesigibili aumenteranno, ma pensiamo che sia più probabile un ritorno alle medie a lungo termine piuttosto che una sorta di picco".
I titoli finanziari sono scesi per la quarta sessione consecutiva, chiudendo con un calo del 2,1%.
"I titoli bancari hanno avuto un andamento prevalentemente laterale per più di un anno e ora si stanno ribaltando sulle preoccupazioni macro. Consideriamo l'intero settore come un candidato alla vendita per il prossimo anno", ha dichiarato Mathan Somasundaram, amministratore delegato di Deep Data Analytics.
Anche i minatori sono stati tra i principali trascinatori, con un calo del 2,4% a causa della debolezza dei prezzi del minerale di ferro, mentre la ridotta redditività delle acciaierie cinesi ha pesato sul sentimento degli investitori.
I colossi del minerale di ferro BHP e Rio Tinto sono scesi rispettivamente del 2,4% e dell'1,2%.
In controtendenza, i titoli energetici sono saliti dello 0,56% e sono stati gli unici a guadagnare nel benchmark, con la major del petrolio e del gas Woodside Energy group in rialzo dell'1,9%.
Nel frattempo, Crown Resorts è balzata di quasi il 2% dopo che i regolatori del gioco d'azzardo hanno autorizzato il gigante del private equity Blackstone Inc a gestire i casinò in difficoltà di Crown nelle due città più grandi del Paese.
In Nuova Zelanda, l'indice di riferimento S&P/NZX 50 ha chiuso in ribasso dello 0,48% a 11.211,31. (Servizio di Navya Mittal a Bengaluru; modifica di Subhranshu Sahu)