ROMA (MF-DJ)--L'attenzione di Bankitalia è volta alla "definizione dei presidi che servono per fronteggiare i rischi e per massimizzare le opportunità che possono derivare dalla tecnologia. La seconda ragione è che, specie in questo ultimo periodo, si è registrata nel settore delle cripto attività una elevatissima volatilità delle quotazioni, episodi di crisi di operatori, di truffe, di incidenti informatici, di debolezza delle regole di funzionamento utilizzate".

Lo ha detto a L'Economia del Corriere la vice dg della Banca d'Italia, Alessandra Perrazzelli, parlando della comunicazione dell'Autorità, pubblicata il 15 giugno scorso, sul tema della finanza decentrata per aprire un confronto ampio con gli operatori di mercato.

Davanti a questi pericoli, "non è facile, in questo momento, ricorrere a divieti, stante la mancanza di un quadro normativo specifico. Tuttavia abbiamo voluto, con questa comunicazione, lanciare un monito forte e chiaro riguardo alle minacce che possono derivare dall'utilizzo di cripto attività ai singoli consumatori, ma anche alla stabilità del sistema finanziario e monetario, oltre ad aspetti legati al credito, alla tutela della clientela e al contrasto del riciclaggio. Senza dimenticare il ruolo svolto dal sistema dei pagamenti che in questo settore assume un'importanza cruciale. Questi sono i motivi che ci hanno fatto muovere oggi, in attesa della piena definizione del quadro regolamentare europeo".

I pericoli maggiori per un risparmiatore, ha continuato, "li abbiamo visti sui mercati. Il ricorso, sia da un punto di vista di investimento che nel trading, a cripto attività, che spesso non sono sostenute da garanzie e non fanno riferimento a beni o a valori reali, è particolarmente rischioso. Recentemente il caso di Terra Luna ha dimostrato quanto possa essere rapida e inarrestabile la crisi di una cripto attività: l'algoritmo non è riuscito a intervenire e si è generato panic selling. Questo succede anche perché sul mercato operano diversi soggetti-intermediari, provider di servizi, sviluppatori di algoritmi -

ma solo alcuni di essi sono sottoposti a controllo. E questo è uno dei temi che ci ha spinti ad agire, in attesa di un sistema di norme sia a livello nazionale che europeo ancora in discussione".

Perrazzelli ha inoltre messo in evidenza che "questi investimenti in finanza decentralizzata, che sfuggono al monitoraggio della banca centrale, possono porre dei seri problemi anche all'esercizio della politica monetaria: dal piccolo risparmiatore alla nostra economia le attività cripto sono quindi un tema globale".

La vice dg di Via Nazionale ha precisato di non usare la definizione "cripto valute", ma "cripto asset" perché "queste non sono valute. La valuta ha un significato profondamente diverso, perché ancorata a una economia, a un sistema che, grazie alle banche centrali, ne garantisce la stabilità. Una vera valuta sarà l'euro digitale, per la cui realizzazione

siamo molto impegnati".

In Europa "abbiamo due importanti normative che stanno per essere emanate, Micar, ilregolamento sul mercato dei cripto asset e Dora, che rafforzerà la resilienza operativa del settore finanziario in ottica digitale. Micar introduce una disciplina armonizzata per l'offerta al pubblico di cripto attività e per i servizi correlati, mentre Dora si occupa, come ho detto, della resilienza operativa del mercato finanziario, anche attraverso l'introduzione di un sistema di vigilanza e sorveglianza su fornitori di servizi tipici di tecnologia. Purtroppo per la piena entrata a regime di Micar occorreranno ancora dei mesi".

"Andando avanti in questo mondo così diverso, nel quale le banche dovranno cambiare modello di business, le norme saranno fondamentali ma rischieranno da sole di non essere sufficienti. Perché la tecnologia sarà sempre più veloce. Nel mondo anglosassone si ricorre alla co-creation delle norme. Da noi non è possibile. Però vogliamo - anche attraverso i nostri facilitatori di innovazione, quindi Milano Hub, Canale Fintech e la Sandbox regolamentare - rafforzare il dialogo e stimolare lo sviluppo e la sperimentazione virtuosa; vogliamo vedere da vicino le soluzioni offerte danuovi operatori che in molti casi ancora non conosciamo ma che

potrebbero essere estremamente rapidi nell'offerta e i loro prodotti nel nostro Paese -ha spiegato Perrazzelli- Questi strumenti variegati di dialogo e confronto con il mercato ci consentiranno di capire meglio di quali norme e interventi abbiamo bisogno e di come dobbiamo adeguare le regole e gli strumenti già esistenti. Il nostro documento vuole insomma essere un punto di partenza per un percorso di confronto e definizione di soluzioni concrete che possono basarsi, come la Comunicazione chiarisce bene, anche sull'elaborazione di standard condivisi".

Da questa iniziativa "ci aspettiamo che gli operatori elaborino delle

soluzioni e dei comportamenti che siano coerenti con quanto abbiamo tratteggiato. Dopo la definizione del quadro regolatorio, potremo intervenire - d'intesa con le altre autorità - anche con delle indicazioni di natura prescrittiva", ha concluso.

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June 27, 2022 03:39 ET (07:39 GMT)