Masato Kanda, vice ministro delle Finanze per gli Affari internazionali, ha affermato che la debolezza della valuta giapponese non riflette i fondamentali, nel più recente warning sulla "grande scivolata" dello yen rispetto al dollaro.

Il dollaro perde lo 0,05% a 151,33 yen, dopo aver toccato un massimo di quattro mesi a 151,86 venerdì. Si trova a breve distanza dal minimo di 32 anni, 151,94 per dollaro, toccato nell'ottobre del 2022.

Lo yuan cinese guadagna lo 0,32% sul mercato offshore, sostenuto dalla presunta vendita di dollari da parte delle banche statali e da una forte guidance ufficiale stabilita dalla banca centrale del Paese.

L'indice del dollaro scambia ora in leggero rialzo dello 0,18% a 104,193, dopo aver toccato 104,49 alla fine della settimana scorsa, il massimo dal 16 febbraio.

L'euro avanza dello 0,27% a 1,0835 dollari. La sterlina sale dello 0,36% a 1,2648 dollari.

Le scommesse su un taglio dei tassi a giugno da parte della Banca centrale europea e della Banca d'Inghilterra (BoE) sono aumentate notevolmente dopo che la Banca nazionale svizzera è diventata la prima grande banca centrale a ridurre i tassi la scorsa settimana e il governatore della BoE Andrew Bailey ha detto al Financial Times che i tagli dei tassi "sono in gioco" quest'anno.

(Tradotto da Camilla Borri, editing Antonella Cinelli)