FRANCOFORTE (awp/ats/ans) - La Bce è "non lontana" dalla fine del suo rialzo dei tassi" ."L'inflazione è troppo alta, ma non c'è motivo di preoccuparsi". A dirlo in un'intervista a Le Monde Fabio Panetta, membro del board della Bce che secondo quanto scrive il giornale francese, non esclude però una "recessione tecnica" per l'eurozona nel 2023.

"Stiamo facendo tutto il possibile per ridurre l'inflazione al 2%. In meno di un anno, abbiamo alzato bruscamente i nostri tassi di interesse, da -0,5% a 3,25%, e l'inflazione sta rallentando". "I nostri aumenti dei tassi stanno rendendo più costoso il credito bancario e questo sta influenzando gli investimenti delle imprese e delle famiglie. Ma la politica monetaria impiega molto tempo per agire, e di solito ci vogliono diversi trimestri perché i suoi effetti reali si sentano pienamente nell'economia reale e si trasmettano all'inflazione".

"Le nostre ultime proiezioni macroeconomiche - dice ancora Panetta - suggeriscono un'inflazione intorno al 3% all'inizio del 2024 e vicina al 2% nel 2025". Anche se questo scenario, ha detto ancora, non tiene conto di eventuali choc imprevisti.

"La buona notizia - ha detto Panetta- è che l'economia europea non ha attraversato la profonda recessione che molti prevedevano, perché la riduzione dei prezzi dell'energia è stata più rapida del previsto e perché le politiche fiscali hanno fornito supporto. Ma la nostra stretta monetaria si farà sentire nei prossimi mesi. Non si può escludere la possibilità che la domanda interna rimanga debole e che ciò si traduca in una prolungata lentezza dell'attività economica, o addirittura in una recessione tecnica nell'area dell'euro".