La Reserve Bank of Australia (RBA) concluderà la sua riunione di due giorni martedì e generalmente si prevede che manterrà i tassi al 4,35%, dopo averli tenuti fermi dallo scorso novembre.
Questa è stata la richiesta di tutti i 25 analisti intervistati da Reuters, tranne uno, con l'eccezione di un rialzo al 4,6%, dato che l'inflazione si è dimostrata sorprendentemente ostinata nel primo trimestre.
I mercati stanno valutando circa una possibilità su 10 di un rialzo, che salirà a 4 su 10 entro settembre.
Tutte le principali banche locali - ANZ, CBA, NAB e Westpac - pensano ancora che la prossima mossa sarà un taglio dei tassi, anche se non prima di novembre.
Tuttavia, le recenti letture elevate dei costi interni probabilmente costringeranno la RBA a rivedere al rialzo le prospettive di inflazione a breve termine e a testare la fiducia del Consiglio di Amministrazione nel fatto che l'inflazione tornerà alla fascia target del 2-3% entro la fine del 2025, dal 3,6% del primo trimestre.
"Anche se non ci aspettiamo che il Consiglio di amministrazione discuta esplicitamente di un aumento dei tassi, la comunicazione di martedì sarà più aggressiva rispetto a quella di marzo", ha dichiarato Adam Boyton, responsabile dell'economia australiana di ANZ.
"Cercheremo che il Consiglio di amministrazione sottolinei i rischi legati all'inflazione dei servizi, in particolare".
Gli analisti di NAB si aspettano che la RBA ripristini un orientamento di stretta, dopo essere tornata neutrale a marzo, anche se CBA e Westpac dubitano che cambierà rotta così rapidamente.
Il rischio di una svolta da falco ha mantenuto l'Aussie fermo a 0,6615 dollari, dopo aver toccato un massimo di due mesi a 0,6650 dollari venerdì, a seguito di un rapporto più morbido sui posti di lavoro negli Stati Uniti. La resistenza maggiore si trova al picco di marzo di $0,6667.
Il dollaro neozelandese si è mantenuto a 0,6003 dollari, dopo aver raggiunto un massimo di tre settimane a 0,6050 dollari venerdì.
La Reserve Bank of New Zealand (RBNZ) si riunirà il prossimo 22 maggio e si ritiene quasi certo che manterrà i tassi al 5,50%, anche se i mercati prevedono un taglio entro ottobre a seguito dei recenti dati deboli sull'occupazione. (Relazione di Wayne Cole; Editing di Lincoln Feast).