La BNS è anche pronta ad intervenire sui mercati valutari se necessario per garantire il suo obiettivo di stabilità dei prezzi, ossia un'inflazione compresa tra lo 0% e il 2%.

"Abbiamo sempre più segnali che l'inflazione si sta diffondendo ad altri beni e servizi, non legati all'energia e alle strozzature delle forniture", ha detto Schlegel ad un evento organizzato dall'Asset Management Association Switzerland a Berna.

Sebbene i tassi di inflazione in tutto il mondo siano diminuiti, Schlegel ha detto che è troppo presto per dare il "via libera" all'aumento dei prezzi.

La Banca nazionale prevede attualmente che l'inflazione svizzera scenderà da un livello medio del 2,6% quest'anno al 2% nel 2024 e 2025, ma le prospettive restano molto incerte, ha detto Schlegel.

"Non possiamo escludere un ulteriore inasprimento della politica monetaria per garantire la stabilità dei prezzi", ha detto Schlegel.

Un altro fattore da considerare è l'impatto dell'aumento dei tassi di interesse in Svizzera sugli affitti, che potrebbero aumentare nel corso dell'anno e aggiungere pressione inflazionistica, ha aggiunto.

La Banca nazionale ha aumentato i tassi di interesse quattro volte nell'ultimo anno per affrontare l'inflazione, che sebbene sia bassa rispetto ad altri Paesi, rimane elevata per gli standard svizzeri.

La crescita dei prezzi al consumo è diminuita più del previsto ad aprile, attestandosi al 2,6%, ma è rimasta al di fuori della fascia obiettivo della BNS per il 14° mese consecutivo.

All'inizio di questa settimana, il Presidente della BNS Thomas Jordan ha dichiarato che la Banca Nazionale deve riportare l'inflazione al di sotto del 2% il prima possibile, per evitare che la percezione dell'inflazione si radichi nelle famiglie e nelle imprese.

I dati sull'inflazione di maggio in Svizzera sono previsti per il 5 giugno. La prossima valutazione di politica monetaria della BNS è prevista per il 22 giugno.