NEW YORK (awp/ats/ans) - Il presidente della Fed, Jerome Powell, ridimensiona le attese per un taglio dei tassi di interesse. E Wall Street frena, con i listini in calo vedendo concretizzarsi l'ipotesi si tassi alti per un periodo più lungo delle attese.

Alla Fed servirà "probabilmente più tempo del previsto per avere la fiducia" necessaria tagliare i tassi di interesse, ha chiarito Powell, mettendo in evidenza che i tassi di interesse resteranno alti per il tempo necessario, almeno fino a quando l'inflazione dimostrerà di poter calare in modo sostenibile verso il target del 2%. "I dati recenti hanno indicato una crescita solida e un mercato del lavoro forte, ma anche una mancanza di ulteriori progressi quest'anno per far tornare l'inflazione all'obiettivo del 2%", ha spiegato il presidente della Fed.

Se la corsa dei prezzi persisterà la banca centrale sarà in grado di mantenere l'attuale livello restrittivo della politica monetaria "per il tempo necessario", così da consentirle più spazio di funzionare, ha spiegato. Proprio per questo ci vorrà "probabilmente più tempo per avere la fiducia necessaria" per poter tagliare i tassi, ha aggiunto Powell spianando la strada al mantenimento del costo del denaro ai massimi da 22 anni. Il presidente della Fed da mesi va ripetendo che la banca centrale statunitense deve avere maggiore fiducia su un calo sostenibile dei prezzi verso l'obiettivo del 2% prima di allentare la sua politica monetaria. Una fiducia che sembrava a un passo ma che invece sembra allontanarsi con un'inflazione ostinata, che rischia di rialzare la testa nel caso in cui le tensioni in Medio Oriente dovessero deteriorare.

Alla geopolitica e ai suoi effetti sulle commodity guarda con attenzione anche la Bce. "Monitoriamo da vicino l'andamento del petrolio", ha detto Christine Lagarde. "Stiamo osservando un processo disinflazionistico. Se si muove in linea con le nostre attese ci avviamo a un momento in cui possiamo moderare" la politica monetaria in assenza di ulteriori shock, ha spiegato la presidente dell'Eurotower. Con un taglio a giugno - l'ipotesi più accreditata dagli analisti - la Bce 'batterebbe' sul tempo la Fed, rompendo così una tradizione di vecchi data in cui è la banca centrale americana ad aprire i nuovi cicli di politica monetaria. "Non siamo dipendenti dalla Fed - ha osservato Lagarde -. Siamo dipendenti dai dati" nell'agire.