MILANO (MF-DJ)--Milano è ancora in corsa per ottenere l'assegnazione di una delle sedi centrali del Tub, ossia il Tribunale Unificato dei Brevetti europeo. In particolare, se tutto andrà come sperano governo italiano e capoluogo lombardo, a Milano dovrebbe stabilirsi la terza sede, ossia quella focalizzata sui brevetti farmaceutici.

Unico inconveniente, Milano è sì ancora in corsa ma ha poco tempo per agire. Riavvolgendo il nastro, quello che è cambiato dopo che l'Austria ha depositato la ratifica del Trattato è che quest'ultimo è effettivamente entrato in vigore. Il Tribunale dei Brevetti non è più un progetto sulla carta ma avrà le sue sedi. Quante? Nel 2012, quando Brexit non era nemmeno nell'aria, il Trattato ne prevedeva tre, scelte rigorosamente in base al numero di brevetti europei depositati nell'anno. La graduatoria vedeva al primo posto Parigi, al secondo Monaco di Baviera, al terzo Londra e al quarto Milano e quindi furono scelte le prime tre con il comune meneghino prima delle escluse. Poi Londra ha scelto di abbandonare l'Europa.

Flash forward ed eccoci ai giorni nostri. Il Tub è realtà, e le due sedi centrali (quelle mai cambiate) scaldano i motori perché con la ratifica dell'Austria prende il via la fase di applicazione provvisoria, che dovrebbe durare circa 8 mesi. «Le chance di Milano sono ancora intatte e tutto procede come ci aspettavamo», spiega a MF-Milano Finanza Laura Orlando, Italy managing partner ed Emea co-head del settore life sciences dello studio legale Herbert Smith Freehills. Cosa è cambiato rispetto a mesi fa? Intanto che il Tribunale unificato ha preso formalmente il via, poi che la candidatura «rivale» di Amsterdam contro Milano sembra aver perso peso. La partita in ogni caso adesso è totalmente politica e nelle prossime settimane dovrebbe tenersi una riunione proprio per far sì che il Trattato venga rispettato

fch


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January 25, 2022 03:04 ET (08:04 GMT)