TOKYO (awp/ats/ans) - Ulteriore scivolone dello yen al cambio col dollaro negli scambi a New York, per la prima volta in quasi 34 anni a quota 152, dopo i dati sull'inflazione negli Stati Uniti, che preludono a un posticipo dei tagli di interesse da parte della Federal Reserve.

All'avvio delle contrattazioni la valuta giapponese si è subito deprezzata, dalla chiusura di 151,80 a Tokyo, fino a un livello che non si vedeva dal giugno 1990.

Gli investitori hanno venduto lo yen a favore del dollaro scontando gli ampi differenziali dei tassi d'interesse esistenti tra Giappone e Stati Uniti, causati dal ritardo della Bank of Japan (BoJ) rispetto alla banca centrale americana - che negli ultimi anni ha aumentato aggressivamente il costo del denaro per frenare l'inflazione.

Al contrario, la Banca del Giappone - pur avendo recentemente aumentato i tassi di interesse per la prima volta in 17 anni - ha affermato che continuerà a mantenere una politica monetaria accomodante in attesa di una maggiore stabilità dei prezzi, nel tentativo di creare "un circolo virtuoso capace di ripercuotersi su vari settori economici".

Ieri, in un'audizione parlamentare, il governatore dell'istituto, Kazuo Ueda, ha dichiarato che l'istituto ridurrà ulteriormente gli stimoli monetari se l'indice dei prezzi al consumo si avvicinerà al 2%, come auspicato, in linea con la crescita dei salari. Ueda ha aggiunto che la politica monetaria della BoJ non è pensata per "regolare i tassi di cambio", pur non escludendo un cambiamento di politica se i movimenti repentini della valuta dovessero incidere negativamente sull'andamento dell'economia.