L'azione di BMO segue quella degli istituti di credito statunitensi che negli ultimi due mesi si sono affrettati a lasciare la coalizione per il clima, a causa della crescente pressione politica degli Stati Uniti.
Goldman Sachs ha rotto i ranghi per annunciare il 6 dicembre che avrebbe lasciato la NZBA ed è stata presto seguita da Wells Fargo, Citi, Bank of America, Morgan Stanley e JPMorgan.
"Siamo pienamente impegnati nella nostra strategia sul clima e nel sostenere i nostri clienti come partner principale nella transizione verso un mondo a zero emissioni", ha dichiarato BMO in un comunicato.
L'istituto di credito, il terzo più grande del Canada, ha dichiarato di avere "solide capacità interne per implementare gli standard internazionali pertinenti", per sostenere la sua strategia climatica e soddisfare i requisiti normativi.
L'NZBA è stato lanciato nel 2021 per incoraggiare le istituzioni finanziarie a limitare gli effetti del cambiamento climatico.
Negli ultimi anni, le banche canadesi hanno affrontato una crescente pressione per affrontare i rischi legati al clima derivanti dalle loro attività di finanziamento.
Anche l'autorità di regolamentazione bancaria del Paese ha affrontato i rischi climatici e ha introdotto delle linee guida per le istituzioni finanziarie per gestire i rischi legati al clima.
Separatamente, la Federal Reserve degli Stati Uniti ha annunciato di essersi ritirata da un organismo globale di banche centrali e regolatori dedicato all'esplorazione di modi per controllare il rischio climatico nel sistema finanziario.