La cifra invariata rilasciata da Eurostat è stata appena superiore alle previsioni degli economisti per un calo dello 0,1%, e segue un calo dell'1,5% a settembre.
Germania, Francia e Paesi Bassi hanno tutti riportato letture negative nel mese, mentre la produzione italiana ha ristagnato, lasciando la Spagna come unico Paese della zona euro con una lettura positiva.
L'industria ha sofferto per anni a causa del forte aumento dei costi energetici, della diminuzione della domanda da parte della Cina, dell'aumento dei costi di finanziamento per gli investimenti e della cauta spesa dei consumatori in patria.
Questa debolezza è stata una delle ragioni principali per cui la Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse giovedì e ha abbassato le sue prospettive di crescita, sostenendo che c'è incertezza in abbondanza.
Rispetto ad un anno prima, la produzione industriale della zona euro è diminuita dell'1,2%, battendo le aspettative di un calo dell'1,9%.
Rispetto al mese precedente, la produzione di energia, beni durevoli e beni di consumo è diminuita e solo la produzione di beni strumentali è aumentata.