UniCredit, la seconda banca più grande d'Italia, ha dichiarato mercoledì che la Banca Centrale Europea ha fissato un requisito di capitale di base specifico per le banche del 10,27% per il 2025, rispetto al livello minimo del 10,03% fissato per il 2024.

In precedenza, mercoledì, il maggiore finanziatore italiano, Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che il suo requisito di capitale di base per il 2025 è stato fissato al 9,89%, rispetto al precedente 9,32%, con un "cuscinetto di capitale anticiclico" (CCyB) che rappresenta la maggior parte dell'aumento.

Nel caso di UniCredit, la principale differenza rispetto alle soglie fissate dalla BCE alla fine del 2023 per l'anno in corso è il "Systemic Risk Capital Buffer" (SyRB), che UniCredit ha dichiarato essere pari allo 0,2% rispetto allo 0,03% dello scorso anno.

Il CCyB è salito allo 0,44% dallo 0,37%.

Il cosiddetto requisito di Pilastro 2, che la BCE utilizza per affrontare i rischi che non sono coperti dal requisito patrimoniale minimo noto come Pilastro 1, è rimasto invariato a 200 punti base.

Il capitale di base di UniCredit si è attestato al 16,13% delle attività alla fine di settembre. I buffer CCyB e SyRB sono calcolati su base trimestrale e possono variare di conseguenza.

La BCE stabilisce ogni anno dei requisiti specifici per le banche, dopo una valutazione del rischio specifica per ogni prestatore, nota come SREP.