L'Aussie è in calo del 2,7% questa settimana a 100,60 yen, dopo aver toccato un massimo di 11 anni a 104,88 yen. Le autorità giapponesi sono probabilmente intervenute sul mercato due volte questa settimana per sostenere la propria valuta, quando lo yen è scivolato al livello di 160, schiacciando gli short.
Contro il biglietto verde, la valuta degli antipodi è salita dello 0,2% venerdì a 0,6578 dollari, dopo aver guadagnato lo 0,7% durante la notte. È destinata a un guadagno settimanale dello 0,7% e si trova sul punto di avere una tendenza al rialzo, con un supporto alla media mobile a 200 giorni di $0,6522.
Il kiwi ha perso anche il 2,9% sullo yen questa settimana, attestandosi a 91,3% yen, dopo aver toccato un massimo di 17 anni a 95,33 yen in precedenza. Contro il dollaro, era destinato ad un guadagno settimanale dello 0,6%, ma la resistenza è forte alla media mobile a 200 giorni di $0,6040.
"Il rafforzamento dello yen ha avuto effetti di ricaduta positivi per l'AUD e l'NZD - la relazione è che il sostegno allo yen dà sostegno allo yuan e quindi all'AUD e all'NZD", ha detto Tapas Strickland, responsabile dell'economia di mercato presso la National Australia Bank.
"Se lo yen ha finalmente superato il suo punto di minimo, aiutato dall'intervento ufficiale, allora questo elimina un vento contrario per l'AUD".
Durante la notte, il sentimento di rischio si è ripreso un po' dopo che il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha detto che è improbabile che la prossima mossa politica sia un rialzo dei tassi, con i trader che ora sperano che i dati chiave del mercato del lavoro nel corso della giornata mostrino un ulteriore allentamento.
In Australia, le aspettative che la Reserve Bank of Australia possa essere più aggressiva durante la riunione politica della prossima settimana hanno aiutato la valuta, ma un sondaggio Reuters ha mostrato che tutti gli economisti, tranne uno, si aspettano che la RBA rimanga ferma.
I mercati obbligazionari sono saliti questa settimana. Il rendimento delle obbligazioni a tre anni è sceso di 12 punti base al 4,047%, mentre il rendimento delle obbligazioni a 10 anni è sceso di 13 punti base al 4,421%. (Servizio a cura di Stella Qiu; modifica a cura di Lincoln Feast).