ROMA (MF-DJ)--"Non abbiamo dato numeri in termini di probabilità di una recessione questa volta, lo rifaremo nelle previsioni annuali ad aprile. Non abbiamo una recessione di base nè nell'area euro nè negli Stati uniti. Si tratta di un sentiero molto stretto per evitare questo risultato, ci sono rischi al ribasso ma vediamo alcuni lati positivi".

Lo ha detto a Class Cnbc, Petya Koeva-Brooks, vice direttore del dipartimento di ricerca del Fondo monetario internazionale, che ha "aggiornato al rialzo le previsioni per il 2023 nelle economie avanzate e nel mondo in generale. L'Europa si sta adattando meglio del previsto alla crisi energetica" e "consumatori a imprese hanno speso più di quanto ci aspettassimo".

"Per la prima volta da un po' di tempo abbiamo parlato di rischi al rialzo, questo è legato in parte anche alla riapertura della Cina", ha proseguito, precisando che "nel complesso i rischi sono ancora al ribasso. Uno dei rischi è un'escalation della guerra in Ucraina con un impatto negativo sui prezzi dell'energia, un altro è legato ai problemi associati alla riapertura della Cina, un terzo rischio è che l'inflazione si riveli ancora una volta ostinatamente elevata, il che vorrebbe dire che le banche centrali dovrebbero intervenire ancora di più per inasprire le politiche".

Inoltre, nonostante la diversificazione delle forniture di energia, "il problema non è risolto e potremmo assistere a circostanze più difficili nel prossimo inverno. La nostra raccomandazione è di diversificare le fonti e adattarsi a questo, perchè il gas russo non tornerà a prima della guerra".

Quanto alla Russia, per cui il Fondo ha indicato una forte revisione al rialzo della crescita, Koeva-Brooks ha sottolineato che "si fanno le previsioni nelle circostanze attuali, ma c'è molta incertezza. Alla base ci sono i dati visti nella seconda metà del 2022, con una spesa pubblica molto più alta del previsto, che ha sostenuto la crescita nel breve periodo. Inoltre i volumi di esportazione dell'energia sono rimasti relativamente stabili. Ma se guardiamo al medio termine, per esempio al 2027, e guardiamo il livello di Pil che ci aspettiamo in Russia rispetto a prima della guerra, il divario è sostanziale, questo significa che l'economia russa sta risentendo negativamente della guerra".

rov


(END) Dow Jones Newswires

January 31, 2023 12:38 ET (17:38 GMT)