Nonostante la mancanza di progressi diplomatici in Ucraina, i mercati europei hanno registrato una seconda settimana di forte crescita dopo la decisione della Fed di procedere a un primo aumento del tasso di riferimento per contrastare le pressioni inflazionistiche. Tuttavia, persistono le tensioni geopolitiche che provocano fluttuazioni sugli indici, nonostante il nervosismo degli operatori sia radicalmente calato.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
454.60  +5.43%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
4463.12  +6.16%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
26827.43  +6.62%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1921.20$  -2.69%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
107.80  -2.73%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.11$  +1.13%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana
  • JD.Com (+42%): citiamo questo commerciante cinese online, ma avremmo potuto scegliere qualunque altro suo connazionale. Tutte i titoli tecnologici cinesi, a pezzi da mesi, hanno avuto un forte aumento dopo i costruttivi annunci di Pechino in materia di sostegno economico, di regolamentazione e di quotazione all'estero.
  • Uniper (+23%): l'azienda energetica tedesca approfitta degli acquisti a buon mercato dopo la caduta del titolo a seguito della sua esposizione a Nord Stream 2. Uniper ha annunciato di aver negoziato nuovi impianti GNL a Rotterdam.
  • EQT (+18%): il fondo d'investimento svedese ha annunciato l'acquisizione per 6,8 miliardi di euro di Baring Private Equity per aprirsi al mercato asiatico. Si tratta di un'operazione molto ben accolta dal mercato.
  • Orsted (-7%): la diminuzione del prezzo del petrolio ha provocato vendite sui titoli delle energie rinnovabili, tra cui il fiore all'occhiello del settore, la danese Orsted. Gli investitori avevano ritrovato l'appetito per le aziende esposte alle energie alternative, presunte beneficiarie della volontà europea di dipendere meno dal gas russo.
  • Schlumberger (-7%): anche qui, galeotta è la diminuzione del prezzo del petrolio, poiché l'azienda statunitense è direttamente esposta alle fluttuazioni dell'oro nero, in quanto subappaltatore di gruppi petroliferi.
  • Avast (-11%): le Autorità della Concorrenza del Regno Unito procederanno a un esame approfondito dell'acquisizione di Avast da parte della concorrente NortonLifeLock. La statunitense ha fatto sapere di non voler proporre miglioramenti al proprio progetto, mettendo così a rischio l'operazione.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Se questa settimana il prezzo del petrolio ha perso terreno, la volatilità invece non si è indebolita. Le ultime sessioni continuano a essere concitate, con movimenti giornalieri spesso repentini, sia al rialzo che al ribasso. Gli operatori seguono da vicino le trattative tra Russia e Ucraina e studiano ogni minimo segnale di pacificazione che potrebbe significare un rilassamento dei prezzi. Per i due riferimenti mondiali, il Brent (107 USD) e il WTI (104 USD), i prezzi si mantengono oltre i 100 USD. L'offerta è ancora scarsa, spingendo così l'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA) a incoraggiare i Paesi dell'OPEP ad aumentare significativamente la propria produzione nel prossimo vertice mensile. Per il momento il cartello rimane impassibile dinanzi a questo tipo di richieste e si attiene alla roadmap, cioè un progressivo aumento delle quote di produzione.

Un duro colpo per gli acquirenti d'oro, che vedono il prezzo del metallo dorato allontanarsi dalla soglia dei 2000 USD l'oncia, nonostante l'aumento dell'inflazione e l'incertezza dovute alla guerra in Europa. Gli investitori hanno ritrovato un po' di appetito per il rischio, com'è evidente dalle variazioni dei principali indici di Borsa globali. Ciò accade a discapito dell'oro, ma anche del segmento dei metalli preziosi in generale, poiché l'argento, il platino e il palladio hanno registrato una settimana al ribasso. Per quanto riguarda i metalli industriali, è arrivato un momento di rilassamento, pausa legittima vista la ripresa raggiunta dall'intero settore. Il rame si stabilizza attorno ai 10.165 USD, lo stagno si aggira sui 41.8550 USD mentre l'alluminio è quotato intorno ai 3288 USD la tonnellata. Per contro, l'LME fa ancora fatica a far riprendere le quotazioni sul nichel, il cui prezzo ha rapidamente raggiunto il limite giornaliero massimo imposto dall'LME, fissato a +/-5%.

Per quanto riguarda le soft commodities, questa settimana a Chicago il prezzo del grano e del mais è sceso rispettivamente a 1075 e 754 centesimi per bushel.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Mercoledì la Banca Centrale Americana ha messo agli atti il lancio di un nuovo ciclo monetario, con un primo rialzo dei prezzi dalla fine del 2018. Come previsto l'aumento è stato minimo, ovvero di un quarto di punto. Il range non è più da 0 a 0,25 ma da 0,25 a 0,50. L'aumento dei tassi permette di ridurre la massa monetaria in circolazione e, teoricamente, calmare l'inflazione. Ovviamente la cinghia di trasmissione non è così immediata, né automatica. Gli inasprimenti continueranno nel corso dell'anno per spegnere pian piano il surriscaldamento dei prezzi. La Fed spera di riuscire a controllare la dinamica economica senza romperla. È un esercizio di equilibrismo considerando gli shock esterni in corso e, bisogna pur dirlo, un risveglio tardivo della banca centrale.

La buona notizia è che il mercato era preparato a un simile discorso. Le azioni statunitensi hanno esitato un po' nel momento dell'annuncio prima di scegliere il rialzo. È piuttosto curioso che il dollaro non ne stia più beneficiando, poiché rimane vicino a 1,10 USD per 1 EUR. Il biglietto verde, invece, continua la propria ascensione rispetto allo yen, a 119,34 JPY. La conferma del nuovo ciclo di stretta monetaria ha sostenuto la risalita della redditività del debito americano a 10 anni attorno al 2,15%. In Europa, il Bund è a 0,35%, l'OAT a 0,81% e il Gilt a 1,5%.

Il nervosismo sul mercato delle criptomonete ha fatto un passo indietro questa settimana. Nonostante un ambiente geopolitico ancora piuttosto teso, il leader del mercato, il bitcoin, gravita da diversi giorni attorno ai 40 000 USD. Bisogna dire che in questo contesto politico-economico incandescente, l'appetito degli investitori verso le attività digitali, considerate rischiose, può rimanere in stand-by ancora per un po'. Una situazione che mette a dura prova i nervi degli investitori di criptomonete, abituati a importanti oscillazioni dei prezzi delle criptovalute.

La prossima settimana il focus sarà sulle indagini sul clima di fiducia, con gli indicatori PMI Flash di marzo sulle grandi economie annunciate giovedì. Venerdì ci sarà l'indice Ifo sulla fiducia degli imprenditori tedeschi. È probabile che le cifre vengano notevolmente influenzate dalla guerra in Ucraina. Vi saranno anche interventi di Jerome Powell (lunedì, mercoledì) e gli ordini di beni durevoli USA di febbraio (ancora giovedì).
Grafico di Prezzo
Non è tempo di riposare
Questa settimana è stata caratterizzata da una ripresa dei principali mercati mondiali. Mentre mercoledì la FED ha, come previsto, aumentato i tassi di 0,25 punti, i mercati sembrano adattarsi al conflitto ucraino. L'inflazione rimane di stanza. Mentre le strozzature delle catene d'approvvigionamento e la forte domanda dei nuclei familiari post-pandemia avevano potenziato l'inflazione, l'aumento del prezzo sull'energia a seguito delle sanzioni economiche e al possibile embargo contro la Russia, potrebbe rilanciare l'inflazione verso nuovi picchi.

Da parte della Cina, il governo vorrebbe adottare misure per rilanciare l'economia, mantenere stabili i mercati finanziari ed elaborare politiche efficaci contro i rischi immobiliari. Tali novità hanno provocato un rinnovato entusiasmo negli investitori, ormai più avversi al rischio. Ma attenzione: il sentimento ottimista degli investitori è ancora molto precario e potrebbe sparire con la minima ulteriore cattiva notizia.
Buon weekend a tutti gli investitori.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.