(Reuters) - Il governatore della regione russa di Belgorod ha detto che un "gruppo di sabotaggio" ucraino è entrato in territorio russo nel distretto di Graivoron, al confine con l'Ucraina, ed è stato respinto dalle forze russe.

Tuttavia, l'outlet ucraino Hromadske ha affermato, citando i servizi segreti militari ucraini, che due gruppi armati dell'opposizione russa, la Legione "Libertà alla Russia" e il Corpo Volontario Russo (Rvc), entrambi composti da cittadini russi, hanno effettuato l'attacco.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che il presidente russo Vladimir Putin è stato informato e che sono in corso operazioni per scacciare i "sabotatori", in base a quanto riferito dall'agenzia di stampa statale RIA Novosti.

Il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha scritto su Telegram che l'esercito russo, le guardie di frontiera, le guardie presidenziali e il servizio di sicurezza Fsb erano coinvolti nell'operazione. Ha aggiunto che nessun civile è stato ferito e che non sono in corso attività d'evacuazione.

Baza ha detto che ci sono state indicazioni di combattimenti in tre insediamenti lungo la strada principale che porta in Russia. Il canale Telegram "Open Belgorod" ha detto che l'energia elettrica e l'acqua sono state interrotte in diversi villaggi.

Reuters non è stata in grado di verificare quanto riferito e non è stato possibile avere un commento da parte dell'esercito ucraino.

Un gruppo noto come la Legione "Libertà alla Russia" - una milizia russa con sede in Ucraina guidata da Ilya Ponomarev, esponente dell'opposizione russa che dice di lavorare all'interno della Russia per rovesciare Putin - ha scritto su Twitter di aver "completamente liberato" la città di confine di Kozinka. Le unità avanzate hanno raggiunto il centro del distretto di Graivoron, più a est.

"Si va avanti. La Russia sarà libera!", ha scritto.

Il gruppo ha anche pubblicato un video che mostra cinque combattenti pesantemente armati.

"Siamo russi, come voi. Siamo persone come voi. Vogliamo che i nostri figli crescano in pace", ha detto uno di loro, rivolto alla telecamera. "È ora di porre fine alla dittatura del Cremlino".

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)