Cuba ha dichiarato nella tarda serata di mercoledì di aver ricollegato la rete elettrica nazionale, anche se la generazione è rimasta molto al di sotto della domanda, un giorno dopo che un guasto ad un impianto ha tolto la corrente a milioni di persone in tutta l'isola.

Il Ministro dell'Energia e delle Miniere di Cuba, Vicente de la O Levy, ha confermato su X che la rete è tornata in funzione poco prima della mezzanotte di mercoledì.

Ma alla stessa ora, l'Unione Elettrica Nazionale (UNE) ha dichiarato sui social media che stava "servendo" 880 MW nel sistema, una frazione della tipica domanda di picco di 3.200 MW, suggerendo che un'ampia fascia dell'isola caraibica è rimasta senza elettricità.

La maggior parte dei residenti di Cuba subisce quotidianamente blackout di ore e ore, anche quando la rete elettrica è funzionante.

La rete elettrica di Cuba è stata sull'orlo del collasso per anni, poiché la carenza di carburante, una serie di disastri naturali e la crisi economica hanno reso il governo dell'isola incapace di mantenere l'infrastruttura decrepita del sistema.

La diminuzione delle importazioni di petrolio da Venezuela, Russia e Messico ha portato il sistema in piena crisi quest'anno, causando diversi blackout a livello nazionale che hanno scatenato disordini e una crescente rabbia tra la popolazione.

I blackout, insieme alla carenza di cibo, medicinali e acqua, hanno complicato enormemente la vita sull'isola e hanno provocato un esodo da record dei suoi residenti dal 2020.

Il governo comunista di Cuba attribuisce la colpa della crisi al decennale embargo commerciale degli Stati Uniti, che ostacola alcune transazioni finanziarie e rende più difficile l'acquisto di carburante e pezzi di ricambio.