A livello globale, il settore della salute è stato il terzo meno performante del 2024 in Borsa, dopo i materiali di base e l'energia. Certo, ha fatto progressi, ma è ancora molto lontano, ad esempio, dalla tecnologia (60% di guadagno) o dai servizi finanziari (30%). Ci sono state alcune stelle (Eli Lilly, Boston Scientific, UCB e ArgenX in particolare), ma il quadro generale è mediocre, anche tenendo conto dei (generosi) dividendi e dei riacquisti di azioni proprie che sono uno degli attributi fondamentali del settore.

Un settore in fondo alla classifica
Le ragioni principali sono tre:
- Innanzitutto, la forte propensione al rischio degli investitori. La sanità è un settore difensivo per eccellenza (non si può fare a meno della sanità), che genera ricavi prevedibili e margini elevati. A parte gli investimenti speculativi, in particolare nelle biotecnologie, è quindi uno degli sbocchi preferiti quando i mercati temono il futuro. Poiché il 2024 è stato un anno di assunzione di rischi, l'appetito per i titoli difensivi è diminuito.
- C'è poi la posizione di Donald Trump sui costi della sanità. Il presidente eletto non solo ha messo insieme un team per ridurre la spesa, ma ha anche nominato Robert Kennedy Jr. a capo della sanità statunitense. L'avvocato, noto oppositore delle vaccinazioni, dovrebbe dare filo da torcere agli intermediari del sistema medico negli Stati Uniti, secondo le stime generali. Il mercato si aspetta che la politica di Trump 2.0 metta sotto pressione i margini dei laboratori, ma anche degli attori della finanza sanitaria, come gli assicuratori e gli operatori dei sistemi di protezione. Aziende come CVS Health (-30% in 3 mesi), UnitedHealth (-13% in 3 mesi) e Cigna (-12% in 3 mesi) hanno contribuito a trascinare al ribasso la performance del settore... e le previsioni sugli utili a lungo termine.
- Infine, c'è stata una pausa per le star dei trattamenti anti-obesità. Nel secondo semestre gli investitori hanno frenato Eli Lilly e soprattutto Novo Nordisk: nonostante un buon anno per la società americana (+32%), la danese ha perso l'11%. Negli ultimi esercizi, c'era stata una netta divisione nelle performance dei laboratori: per semplificare, da un lato c'erano quelli con un prodotto o un pipeline anti-obesità, e dall'altro i perdenti.
Partendo dal presupposto che:
- il 2025 sarà più complicato del previsto a causa delle barriere doganali e dei tassi di interesse chiave negli Stati Uniti, il che favorirà i titoli difensivi;
- che Donald Trump abbaia più di quanto morda;
- che l'epurazione dei laboratori anti-obesità si attenuerà e che la valutazione di alcuni grandi nomi del settore è bassa rispetto ad altri settori del mercato;
una scommessa contraria potrebbe essere quella di investire in un ETF del settore sanitario. Ad esempio:
- versione USA: iShares S&P 500 Health Care Sector UCITS ETF (IUHC, in USD) con commissioni dello 0,15%;
- versione Europa: iShares MSCI Europe Health Care Sector UCITS ETF (ESIH, in EUR) con commissioni dello 0,18%.