La Borsa di Parigi ha accumulato un record dopo l'altro nelle ultime settimane, con nuovi picchi accompagnati dal superamento di importanti soglie tecniche, a partire dal livello di 8.000 punti. Da un punto di vista grafico, la registrazione di massimi storici può essere vista come un segnale che suggerisce che gli investitori vogliono estendere lo slancio rialzista in atto dall'autunno e che il mercato è pronto a spingersi oltre.

L'annuncio di ieri di una posizione accomodante da parte della Fed sembra giustificare i livelli record e fa sperare che il rally continui, ma gli investitori sono ancora tentati di prendere profitti.





Per Alexandre Baradez, responsabile dell'analisi di mercato di IG France, il CAC 40 potrebbe avere difficoltà a salire in modo spettacolare dopo i recenti massimi storici, ma il suo potenziale di rialzo è ancora significativo. Cercle Finance: Dopo un guadagno spettacolare di oltre il 20% dalla fine di ottobre, lo slancio rialzista può essere sostenuto nel tempo? Alexandre Baradez: Anche se il CAC 40 è costoso rispetto alle sue controparti europee (paga 16,2 volte gli utili rispetto alle 15,2 volte del DAX, alle 11 volte dell'IBEX e alle meno di 10 volte dell'indice italiano FTSE MIB), non vedo fattori fondamentali o tecnici molto ribassisti per l'indice.

Ad esempio, l'aumento degli ultimi mesi è stato guidato non solo dai beni di lusso, ma anche da un forte contributo dei settori aerospaziale, automobilistico, turismo/tempo libero e tecnologico.



Questo tipo di movimento al rialzo - basato su diversi pilastri - è piuttosto salutare. CF: Quindi possiamo aspettarci nuovi record? AB: Tutto dipende dall'orizzonte temporale, come sempre. Nel breve termine, gli unici timori che ho sono legati alla valutazione dei mercati statunitensi (quasi 26 volte gli utili realizzati e quasi 21 volte gli utili attesi a 12 mesi) e mi sembra che il rimbalzo dei tassi d'interesse nelle ultime settimane e la tenuta di alcuni indici dei prezzi (CPI e PPI in particolare) potrebbero incoraggiare i trader a realizzare dei guadagni rispetto ai livelli attuali.



Anche se ritengo che i mercati europei possano sovraperformare quelli statunitensi nei prossimi mesi, una correzione degli indici statunitensi potrebbe comunque avere un impatto temporaneo sugli indici europei. Ma nel medio termine (da qualche mese a qualche trimestre), non vedo perché l'indice non dovrebbe stabilire una serie di record. La sua composizione è ben diversificata e ben esposta ad una possibile ripresa della Cina. Inoltre, gli indici europei non sono chiaramente 'costosi' da un punto di vista storico rispetto agli indici statunitensi.



Con l'euro non molto alto rispetto al dollaro, l'esposizione alla ripresa della Cina e i futuri tagli dei tassi da parte della BCE, gli investitori stranieri e nazionali potrebbero trovare buone ragioni per continuare ad acquistare azioni europee. CF: Dal suo punto di vista, quali sono le prossime soglie di resistenza che potrebbero apparire all'orizzonte? AB: Non c'è nessuna resistenza tecnica molto vicina: l'unica che vedo è a 8800 punti ed è costituita dall'obliquo che collega i massimi del 2020 e del 2022. Poi c'è il livello psicologico, più che tecnico, di 10.000 punti.





Ovviamente, non credo che andremo in linea retta verso questi livelli, ma sono obiettivi raggiungibili nel medio termine. CF: Al contrario, vede un potenziale supporto al ribasso? AB: Il supporto che il CAC 40 potrebbe vedere di nuovo, se i mercati statunitensi dovessero subire un'ondata di correzione, sarebbe la zona dei 7.800 punti (ex resistenza obliqua dai massimi di gennaio 2022 e aprile 2023, ora supporto).

Penso che il mercato sarà in modalità 'buy the dip', acquistando sui minimi per diversi mesi. CF: Quale obiettivo possono porsi gli investitori prima di iniziare a prendere profitti?



AB: Ancora una volta, tutto dipende dall'orizzonte temporale: se ci si posiziona su orizzonti di medio termine, da 12 a 24 mesi, non vedo alcuna ragione fondamentale o tecnica per prendere profitti prima di 10.000 punti. Su un orizzonte temporale di pochi giorni o settimane, il rischio di vedere gli indici statunitensi 'respirare' dopo il forte rally in atto dalla fine di ottobre non è trascurabile.

Se ciò dovesse accadere, anche gli indici europei potrebbero essere soggetti a guadagni rispetto ai livelli attuali (8200 punti). Il rischio sarebbe quindi di tornare al primo livello di supporto principale a 7800 punti e, in un caso meno probabile, al secondo livello a 7350 punti, ma mi sembra che queste zone di supporto, se riviste, rappresentino buoni punti di acquisto.



A mio avviso, la strategia 'buy the dip' si applica al CAC40 fino alla soglia dei 10.000 punti Copyright (c) 2024 CercleFinance.com. Tutti i diritti riservati.