(CercleFinance.com) - Il mercato azionario parigino (+0,75%) chiude la settimana in rialzo, in modalità rally con il superamento di 7.210 (+1,5% settimanale), con il chiaro obiettivo di eguagliare il record assoluto del 5 gennaio 2022 in una manciata di sedute.
Il CAC40 "GR" continua a battere record assoluti, salendo sopra 21.240 (oltre 200 punti in più rispetto al 5 gennaio 2022, pari a un +1%).
L'Euro-Stoxx50 (+0,3% a 4.255) torna in verde sulla scia del Dow Jones (+0,1%), mentre l'S&P500 è in calo di appena -0,2% e il Nasdaq -0,1% (dopo il -1,1% delle 15:30).

Per gli indici europei, si tratta di una favolosa serie di 14 su 18 (di rialzi settimanali), con solo 2 settimane di consolidamento e 2 "invariate", quindi un 4 su 5 per il 2023, che in teoria è un segno di colossale forza del mercato.
Ma potrebbe anche essere un segnale di eccezionale disconnessione e compiacimento, con un rialzo che si autoalimenta andando sistematicamente contro un consenso "prudente" (che ha tutte le ragioni per esserlo, visto l'aumento del costo del denaro e il crollo del settore immobiliare negli USA e in Europa).

I mercati stanno contrastando questa situazione con la speranza di un "atterraggio morbido" dell'economia, che è stata appena rafforzata, intorno alle 16:00, da un indice ISM "servizi" di gennaio molto migliore del previsto.
L'indice ISM non manifatturiero è balzato di un inaspettato +5 punti, da 49,2 a 55,2 il mese scorso, mentre gli economisti si aspettavano in media un dato di 50,5.
Il sottoindice dei nuovi ordini è letteralmente esploso di +15 punti, raggiungendo 60,4 a gennaio rispetto al 45,2 del mese precedente.

L'euforia sembra essere al culmine, con il risk-on che regna incontrastato da 3 giorni, dopo i messaggi tranquillizzanti delle banche centrali, e dalle 14.30 di questo venerdì con la pubblicazione dei dati sull'occupazione USA di una forza che nessuno aveva previsto.

E l'economia statunitense sembra effettivamente sfuggire all'inizio di una recessione, se i dati spettacolari pubblicati alle 14.30 sono un'evidenza.

L'NFP riporta che a gennaio sono stati creati 517.000 posti di lavoro non agricoli, ben al di sopra dei 185.000 attesi (quasi 3 volte di più), dopo i 260.000 del mese precedente (sebbene anche questo dato sia stato rivisto significativamente al rialzo).

Anche il tasso di disoccupazione si è collocato all'estremo opposto rispetto al consenso: è risultato molto migliore del previsto, al 3,4% (-0,1%, rispetto al 3,6% atteso).
Ma non si tratta di un calo ingannevole della disoccupazione: nonostante tutti i posti di lavoro creati e il calo del numero di "disoccupati", il tasso di partecipazione alla forza lavoro (la popolazione attiva) è rimasto stabile al 62,4%, un livello inferiore di 0,9 punti rispetto a febbraio 2020.

Inoltre, la retribuzione oraria media è aumentata a un tasso annuo del 4,4%, dopo il 4,8% di dicembre.

Per completezza, la creazione di posti di lavoro per i 2 mesi precedenti è stata rivista da 256.000 a 290.000 per novembre e da 223.000 a 290.000 per dicembre.000 per novembre e da 223.000 a 260.000 per dicembre, per un saldo di revisione totale di 71.000.
In totale, negli ultimi 3 mesi ci sono stati circa 400.000 posti di lavoro in più rispetto alle previsioni.

Il NFP ride dei piani di licenziamento elaborati dai principali gruppi tecnologici.

L'indice PMI pubblicato questa mattina mostra che l'attività del settore privato nell'eurozona è tornata ad espandersi per la prima volta dal giugno 2022.

Il PMI composito di S&P Global è passato da 49,7 di dicembre 2022 a 50,3 di gennaio (rivisto da una stima flash di 50,2).

Il rialzo dei tassi non ha nemmeno penalizzato il trend rialzista delle obbligazioni: la correzione di giornata non ha cancellato nemmeno la metà del miglioramento del giorno precedente: i nostri OAT sono saliti di +13 punti al 2,64%, i Bund di +12,5% al 2,1800% e i BTP italiani di +12,4% al 4,013%.
Dall'altra parte dell'Atlantico, i T-Bond sono in calo di +13 punti al 3,500%, nonostante le statistiche positive (NFP e ISM)

Tra i grandi sconfitti della giornata c'è l'oro, in calo del -2% a 1.870 dollari, ovvero -4% in 48 ore.... e il metallo prezioso arretra sia che i tassi d'interesse salgano sia che scendano, il che è piuttosto preoccupante.

Il grande vincitore rimarrà quindi il dollaro, favorito dai NFP di gennaio, che è salito di quasi lo 0,9% rispetto all'euro a 1,0810, con il Dollar Index in aumento dello 0,8% a 102,55.

In Francia, Sanofi (-2%) ha riportato un EPS aziendale di 8,26 euro per il 2022, in crescita del 25,9% (+17,1% a tassi di cambio costanti), e ha dichiarato di aver raggiunto gli obiettivi a medio termine di un margine operativo del 30% e di risparmi sui costi per 2,5 miliardi di euro. Le vendite del colosso sanitario sono aumentate del 13,9% (+7% a cambi costanti) a 43 miliardi di euro.

Kering ha annunciato la nomina di Raffaella Cornaggia ad amministratore delegato di Kering Beauté. Membro del comitato esecutivo del gruppo, si occuperà di sviluppare le competenze di bellezza per Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, Pomellato e Qeelin.

TotalEnergies ha annunciato venerdì di aver acquisito da Crédit Agricole Assurances una partecipazione in un portafoglio di progetti di energia rinnovabile in Francia. Il gruppo ha dichiarato di aver venduto alla filiale della banca verde una partecipazione del 50% in un portafoglio di 234 MW che comprende 23 impianti solari con una capacità di 168 MW e sei parchi eolici da 67 MW.

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