I titoli legati alle infrastrutture hanno tuttavia aiutato gli indici di riferimento ad archiviare la seduta in territorio positivo.

L'indice blue-chip CSI 300 ha guadagnato lo 0,35% a 5.146,38, mentre lo Shanghai Composite ha registrato una crescita dello 0,47% a 3.453,08.

Il sottoindice delle infrastrutture è balzato del 3,2%, in parte grazie a valutazioni basse dopo aver sottoperformato rispetto al mercato per lungo tempo.

Per la settimana, il CSI300 ha perso il 2,2% e il SSEC l'1,4%.

La scorsa settimana Pechino ha stabilito un obiettivo di crescita annuale modesto, appena sopra il 6%, molto al di sotto delle aspettative degli analisti che si attendevano una crescita di oltre l'8% quest'anno.

Un obiettivo di crescita più contenuto lascia spazio alla Cina per frenare l'esuberanza del mercato anche se aumentano i timori relativi all'inflazione, secondo gli analisti.

Gli investitori guardano con attenzione anche gli sviluppi delle relazioni sino-americane.

Ieri Washington ha condannato le azioni della Cina volte a modificare il sistema elettorale di Hong Kong e ha previsto trattative "difficili" con i diplomatici di Pechino la prossima settimana.

I titoli dei fornitori di Huawei perdono terreno dopo che l'amministrazione Usa ha aggiunto nuove limitazioni nei confronti di queste società.

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in ribasso del 2,20%.