SHANGHAI (Reuters) - L'azionario cinese ha chiuso al rialzo, recuperando dalla peggiore perdita settimanale in un anno, anche se la crescita più lenta dell'attività manifatturiera ha messo in evidenza la fragilità della ripresa economica del Paese.

L'indice Shanghai Composite ha chiuso in rialzo dell'1,21%, a 3.551,40, dopo aver perso il 5,06% la scorsa settimana, registrando il maggiore calo percentuale settimanale da febbraio 2020.

L'indice blue chip CSI300 è cresciuto dell'1,54%, con il settore dei beni di prima necessità in rialzo dell'1,49% e il comparto health in crescita dell'1,32%.

Secondo gli analisti di Ubs, i rischi al ribasso per il mercato sono "gestibili" dopo il crollo della scorsa settimana.

"Prevediamo che la volatilità del mercato si intensificherà a breve termine. Gli investitori potrebbero impiegare un po' di tempo per rivalutare la normalizzazione della politica interna, una ripresa economica globale e l'aumento dei tassi globali", hanno affermato in una nota.

L'attività manifatturiera cinese si è espansa al ritmo più lento degli ultimi nove mesi a febbraio, in quanto la debole domanda estera e i nuovi focolai del coronavirus hanno pesato sulla produzione, secondo un sondaggio elaborato da Caixin/Markit.

L'indice delle terre rare è balzato al 6,64% dopo che il ministro dell'Industria cinese ha dichiarato che le terre rare cinesi sono sottovalutate a causa della feroce concorrenza.

L'indice minore di Shenzhen è salito del 2,38% e lo start-up ChiNext Composite è avanzato del 2,767%.

L'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso in rialzo dell'1,6% a 29.452,57 punti.