SHANGHAI (Reuters) - La borsa di Shanghai ha chiuso in ribasso, archiviando una settimana negativa, con i solidi dati sull'inflazione che hanno alimentato i timori degli investitori per una politica monetaria più restrittiva, oltre a quelli legati alle tensioni tra Cina e Usa.

L'indice blue-chip CSI300 ha perso l'1,5% a 5.035,34, mentre l'indice Shanghai Composite ha ceduto lo 0,9% a 3.450,68.

L'indice CSI300 ha chiuso la settimana in ribasso del 2,4%, mentre l'SSEC ha perso l'1%.

A marzo i prezzi alla produzione cinesi sono aumentati al ritmo più rapido su base annuale da luglio 2018, secondo i dati ufficiali, con la crescita della seconda economia mondiale che continua a prendere slancio.

I recenti dati economici sono stati solidi, ma gli analisti temono che ciò potrebbe portare timori sull'inflazione e su una politica monetaria più restrittiva.

Le speranze per una forte ripresa economica statunitense, con l'approvazione del pacchetto di stimolo di Biden, ha spinto il dollaro e i rendimenti dei treasuries Usa, che potrebbero deviare gli afflussi verso la Cina, secondo Zheng Zichun, analista di Avic Securities.

I leader del Foreign Relations Committee del Senato Usa hanno introdotto ieri un disegno di legge per stimolare l'abilità del paese di contrastare la crescente influenza globale della Cina attraverso la promozione di diritti umani, la fornitura di aiuti di sicurezza e investimenti per combattere la disinformazione.

Il Dipartimento del Commercio Usa ha annunciato ieri l'aggiunta di sette società cinesi di supercomputing in una blacklist economica contro le aziende che sostengono gli sforzi militari cinesi.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)