I prezzi europei del gas balzano dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha detto che Mosca richiederà pagamenti in rubli per il gas venduto a paesi ostili. Il gas russo contribuisce a circa il 40% del consumo totale europeo, e la manovra probabilmente inasprirà la crisi energetica della regione e si aggiungerà alle pressioni inflazionistiche.

Serpeggia il nervosismo tra gli investitori, che hanno puntato sul settore dei beni di consumo e delle utilities meno colpiti dalle crisi economiche.

L'indice paneuropeo STOXX 600 è rimasto ai livelli di ieri, dopo aver chiuso in ribasso dell'1% alla fine di un rally di cinque sedute.

Crescono i timori per sanzioni più severe contro la Russia, dopo che il presidente Usa Joe Biden è arrivato a Bruxelles per partecipare a meeting con l'alleanza Nato, il G7 e con l'Unione europea. Le sanzioni finora hanno spinto i prezzi delle commodity in rialzo, dati i timori per carenze nell'offerta.

Il settore energetico europeo balza dello 0,7% ai massimi di due settimane. Fino quest'anno l'indice ha guadagnato circa il 14%, secondo solo all'indice delle materie prime.

La borsa russa balza del 5%, riprendendo parzialmente le attività di trading dopo una sospensione di un mese.

Renault Sa, il gruppo automobilistico occidentale più esposto al mercato russo, ha perso il 2,1% dopo aver comunicato la sospensione delle operazioni presso un impianto a Mosca.

Daimler Truck guadagna il 7,5% dopo aver previsto solo un limitato impatto dalla pandemia di Covid-19 e dall'invasione russa in Ucraina sulle attività del gruppo nel 2022, stimando una crescita dei ricavi intorno ad almeno il 14%.

Il settore bancario e il segmento tech perdono rispettivamente lo 0,6% e lo 0,3%, mentre il settore retail cede il 2,9%, zavorrato dal gruppo britannico Next che ha ridotto le attese per le vendite e gli utili del gruppo per il 2022-23.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)