(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 07 nov - Si preparano ad aprire positive le Borse europee, con i mercati che ormai hanno metabolizzato l'esito delle elezioni presidenziali negli Usa: l'attenzione degli investitori si sposta ora sulle decisioni sui tassi della Federal Reserve e della Banca d'Inghilterra. Da entrambi gli istituti è atteso un allentamento della politica monetaria. Nel dettaglio, si prevede che la Boe abbasserà il suo tasso di riferimento al 4,75% dal 5%, attualmente il più alto tra i Paesi del G7; per quanto riguarda la Fed, "le elezioni non influenzeranno l'aggiustamento di politica monetaria" secondo Carl Weinberg, capo economista di High Frequency Economics: dovrebbe ridurre il tasso sui Fed funds a un intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,5%, un quarto di punto in meno rispetto al livello attuale. Nella precedente riunione di settembre, l'istituto americano ha iniziato a tagliare i tassi di interesse, che aveva mantenuto al livello più alto in oltre 20 anni dal luglio 2023.

Dopo una seduta in cui gli indici a Wall Street hanno macinato nuovi record grazie all'esito netto del voto, mentre le Borse cinesi hanno ceduto terreno sui timori di una nuova guerra commerciale con gli Usa, i future sull'EuroStoxx sono in rialzo dello 0,35%, come quelli sul Dax di Francoforte (+0,4%), sull'Ibex di Madrid (+0,2%). In calo i contratti sul Cac di Parigi (-0,15%), piatti quelli sul Ftse Mib (+0,03%). Per quanto riguarda i titoli l'attenzione degli investitori sarà ancora rivolta alla stagione delle trimestrali che prosegue a pieno regime nel Vecchio Continente. In apertura gli occhi saranno puntati su Tenaris, che ha registrato utili e ricavi in calo nei nove mesi, entrambi tuttavia sopra le stime; su Bper, che ha riportato un terzo trimestre superiore alle attese; su Iveco, che ha registrato un terzo trimestre solido e confermato la guidance per il 2024; su Snam, che ha visto ricavi in calo ma utile in crescita nei nove mesi e ha deliberato un acconto dividendo per il 2024 a 0,1162 euro. Oggi alla prova dei conti, tra gli altri, anche Azimut, Mediolanum, Generali, Banco Desio, Brembo, Safilo e Pirelli. Sul valutario si è arrestata la corsa del dollaro che, dopo l'impennata della vigilia, è tornato a indebolirsi: il biglietto verde scambia con l'euro a 1,077 (da 1,073 al closing di ieri), e con lo yen a 153,72 (da 154,44). Sul fronte energetico sono tornati a salire i prezzi del petrolio a causa delle tensioni in Medio Oriente e dell'uragano che si sta avvicinando alla costa del Golfo degli Stati Uniti: il Brent gennaio tratta a 75 dollari al barile (+0,2%) e il Wti di pari scadenza a 71,3 dollari (+0,1%). In aumento anche il prezzo del gas naturale scambiato ad amsterdam a 40,5 euro al mwh (+0,3%).

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(RADIOCOR) 07-11-24 08:42:12 (0194)ENE 3 NNNN


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November 07, 2024 02:42 ET (07:42 GMT)