Sondaggio, per 74% indici non scenderanno in prossimi 6 mesi

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 giu -

Nessuna frenata in vista per i mercati finanziari, nonostante le incertezze su economia, dazi e guerre. Resta incertezza invece sulle prossime mosse della Fed, mentre aumenta la fiducia per lo spread Btp-Bund. E' la fotografia che emerge dal sondaggio di maggio condotto da Assiom Forex fra i suoi associati, in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor.

Il 74% degli intervistati (dal 73% del sondaggio di aprile) ritiene che da qui a fine anno i principali listini azionari resteranno almeno sugli attuali livelli. Tra questi, il 35% (dal 33%) si aspetta ulteriori guadagni, mentre il 2% indica un forte rialzo (dal 6%), e il 37% vede Borse ferme (34% un mese prima). Resta stabile al 25% la quota di quanti vedono un calo degli indici nei prossimi sei mesi. "Gli operatori finanziari italiani mantengono una visione positiva sui mercati azionari, nonostante l'attuale incertezza macroeconomica alimentata dalle continue dichiarazioni dell'amministrazione americana, che hanno spinto l'Ocse a rivedere al ribasso le stime di crescita globale", commenta Massimo Mocio presidente Assiom Forex. Interpellati sulle prossime mosse della Fed per il 96% degli operatori ci sarà un allentamento del costo del denaro negli Usa, ma le opinioni si dividono quasi equamente sull'entità dei tagli. Il 42% prevede un solo intervento di 25 punti base, mentre il 48% ne prevede due. Solo un timido 6% ipotizza più di due o tre tagli, mentre c'è anche chi sospetta che non arriverà nessuna sforbiciata (il 4%). A differenza della Bce, che nell'ultima riunione ha effettuato l'ottavo taglio consecutivo, la Banca centrale americana continua infatti a mantenere una posizione più restrittiva. Sul fronte dei cambi, gli operatori continuano a puntare sul rafforzamento dell'euro nei confronti del dollaro anche per i prossimi mesi: il 50% prevede infatti un nuovo apprezzamento, nonostante i decisi guadagni delle ultime settimane che hanno portato la moneta unica a sfiorare quota 1,15 sul dollaro. Al contempo, aumenta la quota di operatori che si attende un cambio stabile (dal 26% al 34%), mentre solo il 16% scommette su un dollaro più forte. Dal Liberation Day di aprile si sono drasticamente ridotte le risposte relative a un indebolimento dell'euro (a febbraio la quota era pari al 40%). Emerge infine maggiore fiducia sull'andamento dello spread. Tant'è che, fra aprile e maggio, è quasi quadruplicata (dal 7% al 26%) la quota di quanti si aspettano che il differenziale fra Btp a 10 anni e Bund di analoga durata possa stabilizzarsi tra i 50 e i 100 punti base. Nel complesso, per il 94% degli intervistati lo spread non supererà i 150 punti, da qui alla fine dell'anno.

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(RADIOCOR) 11-06-25 15:38:35 (0480)NEWS 3 NNNN


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June 11, 2025 09:38 ET (13:38 GMT)