(Alliance News) - Venerdì, a metà giornata, Piazza Affari prosegue le contrattazioni in territorio positivo sopra quota 34.900. Senza slancio i principali indici europei.

Il FTSE Mib è rialzo dello 0,3% a 34.945,76, il Mid-Cap è su dello 0,1% a 48.540,88, lo Small-Cap è in rosso frazionale a 28.513,78 e l'Italia Growth è in calo dello 0,4% a 7.835,97.

In Europa, il FTSE 100 di Londra è in verde frazionale, il CAC 40 di Parigi cede lo 0,2% e il DAX 40 di Francoforte segna un rialzo dello 0,3%.

A Milano, sul listino a più alta capitalizzazione di Piazza Affari, miglior performance a metà seduta per Iveco Group, in rialzo del 2,9%.

Il settore dell'automotive continua a guidare i rialzi sul paniere principale di Borsa Italiana.

Bene anche Stellantis, su dell'1,4%, dopo che il numero uno dell'EMEA, Jean-Philippe Imparato, ha incontrato e rassicurato i sindacalisti italiani.

Il confronto prelude al tavolo automotive di martedì a Roma con il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a cui il gruppo automobilistico ha confermato la sua presenza dopo l'addio del CEO, Carlos Tavares, domenica 1 dicembre.

"La mia ossessione è di mantenere l'attività in Italia", ha detto il top manager, aprendo conciliante: "Sono state due ore di discussione, di confronto, ma anche di proposte e di idee per fare di questo Paese, l'Italia, il punto centrale della strategia di Stellantis".

Telecom Italia guadagna il 2,1% poco dopo aver ricevuto, nella giornata di ieri, una comunicazione da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze e di Retelit, in qualità di potenziali acquirenti di TI Sparkle, in cui sottolineano che saranno in grado di completare le attività necessarie a presentare un'offerta entro il prossimo 18 dicembre, ovvero due giorni dopo la scadenza fissata di comune intesa.

Bene anche Ferrari, in verde dell'1,2%.

Sul fondo, Leonardo e UniCredit ritracciano dopo i recenti rialzi, calando dello 0,8% e dello 0,7%, rispettivamente.

Sul Mid-Cap, Technoprobe è in verde del 3,1% a EUR6,17 per azione, alla quarta seduta di fila da rialzista.

Focus su MFE, che vede le azioni A salire dell'1,5% e le B dell'1,7% dopo aver ottenuto un finanziamento di EUR3,4 miliardi, organizzato da UniCredit con il supporto di cinque banche - Intesa Sanpaolo, Banco BPM, BPER Banca, BNP Paribas e Deutsche Bank -, come sottolineato da il Messaggero venerdì.

L'operazione è pensata per un possibile utilizzo nel corso del 2025, anche se un consiglio straordinario potrebbe essere convocato rapidamente.

Le risorse saranno probabilmente impiegate per un'OPA su ProSiebenSat.1, di cui MFE detiene il 30,8% dei diritti di voto. Tuttavia, Pier Silvio Berlusconi non esclude uno sviluppo internazionale più ampio, con l'obiettivo di creare una piattaforma media integrata europea.

Banca di Desio e della Brianza - in verde dell'1,3% - ha comunicato venerdì che la controllata Fides ha realizzato la prima operazione di cartolarizzazione di crediti in bonis derivanti da prestiti personali.

Crolla Digital Value, giù del 13%, con il profit taking che affossa il titolo dopo i recenti copiosi rialzi.

Sullo Small-Cap, Bialetti Industrie fa meglio di tutti al giro di boa, registrando un rialzo del 6,1%, consolidando la performance positiva degli ultimi 30 giorni.

Generalfinance è ferma al palo a EUR12,60 per azione. Banca d'Italia ha rilasciato il proprio nulla osta all'apertura di una filiale in Spagna, la prima fuori dall'Italia, con l'obiettivo di avviare un progetto di internazionalizzazione, iniziando da un mercato – quello spagnolo – con dinamiche simili a quello italiano, anche dal punto di vista delle tutele legali in ambito distressed financing.

La filiale avrà sede a Madrid, in zona Azca, distretto finanziario della città. Il progetto prevede di mantenere le operation e il controllo del rischio in Italia, concentrando sulla filiale le attività di sviluppo commerciale e origination del business, costruendo, nel tempo, un network nell'ambito del mondo del restructuring con i principali player presenti nel mercato spagnolo, analogamente a quanto definito in Italia.

In spolvero Fidia, su dell'8,1% a metà seduta, seguita da EPH, in verde del 6,7%.

Tra i ribassisti, Netweek cede il 13%, dopo il calo teorico del 26% e la sospesione dell'apertura.

Tra le PMI, Laboratorio Farmaceutico Erfo è in aumento del 9,5% dopo il deal di ieri con Farmacosmo, in verde dello 0,6%.

Bene Aton Green Storage e Cofle, in rialzo, rispettivamente, dell'8,5% e del 6,2%.

Vendite per Almawave, con 50.000 titoli scambiati a metà seduta, in rosso del 4,5%.

In Asia, il Nikkei ha chiuso venerdì in calo dell'1,0% a 39.470,44, lo Shanghai Composite è sceso del 2,0% a 3.391,88 e l'Hang Seng ha perso il 2,1% a 19.971,24.

A New York, alla chiusura di giovedì, il Dow ha perso lo 0,5% a 43.914,12, il Nasdaq ha registrato un ribasso dello 0,7% a 19.902,84 e l'S&P 500 ha ceduto lo 0,5% a 6.051,25.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0490 da USD1,0506 di giovedì in chiusura azionaria europea. La sterlina vale USD1,2638 contro USD1,2711 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD73,97 al barile da USD72,76 al barile di giovedì in chiusura. L'oro scambia a USD2.689,90 l'oncia da USD2.681,87 l'oncia di ieri sera.

Il calendario macroeconomico di venerdì prosegue, dagli USA, alle 1900 CET, con il dato degli impianti di Baker Hughes mentre, alle 2130 CET, come di consueto il venerdì, sarà la volta del COT Report.

Di Antonio Di Giorgio, Alliance News senior reporter

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