(Alliance News) - Giovedì, a metà giornata, i titoli bancari e i dati macroeconomici trascinano in negativo Piazza Affari, che si posiziona sotto quota 33.900.

Parigi fa peggio di tutte dopo il PMI manifatturiero mentre sono sulla soglia della parità e senza slancio le borse di Londra e Francoforte.

Il FTSE Mib è in ribasso dello 0,9% a 33.876,34, il Mid-Cap cede lo 0,1% a 47.704,55, lo Small-Cap guadagna lo 0,3% a 28.414,52 e l'Italia Growth sale dello 0,3% a 7.931,21.

In Europa, il FTSE 100 di Londra è in verde frazionale, il CAC 40 di Parigi perde l'1,0% e il DAX 40 di Francoforte è in rosso dello 0,1%.

Sul fronte macroeconomico, in Italia, le aziende manifatturiere italiane hanno riportato un nuovo calo delle condizioni operative, aggiungendo inoltre che la contrazione è stata la conseguenza delle rinnovate contrazioni della produzione e dei nuovi ordini.

Come rivelato da S&P Global giovedì, il PMI manifatturiero italiano è salito a 46,2 punti a dicembre da 44,5 punti di novembre

In Germania, il settore manifatturiero ha vissuto una fine d'anno negativa, con una contrazione dell'attività a dicembre, secondo un'indagine i cui risultati sono stati resi noti giovedì.

L'indice manifatturiero tedesco della Hamburg Commercial Bank è sceso a 42,5 punti a dicembre, in calo rispetto a 43,0 punti di ottobre.

In Eurozona, il settore manifatturiero ha chiuso il 2024 con un calo, come hanno mostrato i dati di giovedì pubblicati dalla Hamburg Commercial Bank, caratterizzando un anno difficile.

L'indice manifatturiero dell'Eurozona è sceso a 45,1 punti a dicembre, da 45,2 a novembre.

Sul listino a più alta capitalizzazione di Piazza Affari, a metà seduta, Saipem fa meglio di tutti portandosi avanti del 2,6%, con oltre 16 milioni di pezzi passati di mano.

Chiudono il podio gli altri titoli petroliferi, con Tenaris in aumento dell'1,7% ed Eni che guadagna l'1,5%.

Sale anche Telecom Italia, in aumento dell'1,1%, all'inizio di quello che sarà un anno di svolta per l'ex monopolista, alleggeritosi della rete.

Stellantis cede lo 0,4% dopo i dati negativi arrivati dal mercato francese. Stellantis ha sofferto maggiormente in un mercato già ribassista, segnando un calo del 7% con 452.900 auto vendute, un decremento doppio rispetto alla media del mercato.

Tra i principali competitor, Renault ha limitato le perdite al 2,7% con 425.116 immatricolazioni mentre Toyota ha visto un incremento del 19% con 134.772 auto vendute.

Stellantis e Renault insieme rappresentano oltre metà del mercato francese, con quote del 26,4% e 24,7% rispettivamente.

Male il comparto bancario, con Intesa Sanpaolo che cede il 2,3%, Banca Popola di Sondrio che perde il 2,4%, UniCredit in rosso del 2,8% e Banca Monte Paschi di Siena che arretra del 3,6%.

In fondo al principale listino si piazza BPER Banca, che perde il 4,9% con quasi 7 milioni titoli scambiati.

Sul Mid-Cap, al giro di boa, The Italian Sea Group fa meglio di tutti portandosi in verde del 4,1%.

Bene d'Amico parte, in rialzo del 3,9% e Juventus, con un guadagno del 2,5% alla vigilia dell'esordio nella nuova versione della Supercoppa Italiana.

MAIRE sale dell'1,1% poco dopo aver comunicato che la controllata Nextchem ha sottoscritto un nuovo finanziamento da EUR125 milioni, assistito per il 70% dell'importo dalla Garanzia Archimede di SACE Spa, rafforzando la propria capacità finanziaria a supporto degli investimenti in innovazione tecnologica e R&S.

Il finanziamento avrà una durata di sette anni, di cui due anni di preammortamento. Avrà un tasso di interesse variabile basato sull'Euribor a tre mesi più un margine dell'1,6%, a cui si aggiunge il costo della garanzia concessa da SACE, e potrà essere rimborsato in tutto o in parte in ogni momento senza penali.

In coda, Banca Ifis è in rosso dell'1,5%, BFF Bank cede il 2,1%, mentre Credem occupa l'ultima piazza e cede il 3,3%.

Tra le smallcap, Geox cede il 7,8%, col mercato che mostra una certa insofferenza dopo la presentazione di una manovra finanziaria a supporto del nuovo piano industriale.

Il piano prevede investimenti di EUR120 milioni e l'obiettivo di raggiungere ricavi oltre EUR850 milioni entro il 2029, con una crescita media annua del 5%.

Il piano si articola in due fasi: "Strategy re-rooting and Performance Improvement" nel biennio 2025-2026 e "Acceleration" nel triennio 2027-2029, mirate a migliorare il modello operativo e ampliare la presenza internazionale.

Tra le principali linee guida del piano ci sono il potenziamento della brand identity "Respira", l'espansione della base clienti, il rafforzamento digitale e dell'omnicanalità e l'introduzione dell'AI per processi ad alto ROI. La manovra prevede inoltre una rimodulazione dei debiti esistenti con le banche, un aumento di capitale di EUR30 milioni entro giugno del 2025 e l'emissione di warrant per un ulteriore aumento fino a EUR30 milioni entro il 2026.

Recupera EPH che cede il 3,7%, dopo il crollo del 24% dell'apertura, mentre sull'altro versante del listino delle società a bassa capitalizzazione si piazza Gas Plus, in rialzo dell'11%, con quasi 1 milione di pezzi passati di mano.

TXT e-solutions sale del 2,0%. A inizio settimana, la società ha comunicato che è stata perfezionata l'acquisizione dell'84,1% del capitale di Webgenesys, società ICT nata nel 2009 che oggi opera come digital enabler, proponendosi come motore di innovazione digitale principalmente per le pubbliche amministrazioni.

I ricavi attesi di Webgenesys per il 2024 sono pari a EUR37 milioni, con un Ebitda superiore a EUR9 milioni e margin pari a circa il 24%. Per il 2025, il budget di Webgenesys riporta ricavi pari a circa EUR45 milioni e un Ebitda superiore a EUR10 milioni, al netto delle sinergie.

Tra le PMI, Compagnia dei Caraibi segna un rialzo del 9,2%, seppur con soli 6.000 titoli scambiati.

Ancora sospese EdgeLab e AATech, entrambe su del 50%, per eccesso di rialzo in avvio.

Sul fondo 4aim Sicaf cede l'8,2%, portando in rosso la performance degli ultimi trenta giorni.

In Asia, lo Shanghai Composite ha perso il 2,7% a 3.262,56 e l'Hang Seng è calato del 2,2% a 19.623,32. La Borsa di Tokyo, invece, è rimasta chiusa.

A New York, il Dow ha chiuso martedì in calo dello 0,1% a 42.544,22, il Nasdaq ha perso lo 0,9% a 19.310,79 e l'S&P 500 ha registrato un ribasso dello 0,4% a 5.881,63.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0340 contro USD1,0381 di lunedì in chiusura azionaria europea. La sterlina vale USD1,2460 da USD1,2511 di lunedì sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD75,57 al barile da USD74,45 al barile di lunedì in chiusura. L'oro scambia a USD2.655,75 l'oncia da USD2.603,66 l'oncia di lunedì sera.

Il calendario macroeconomico di giovedì prevede, nel pomeriggio, i dati sui mutui in USA, prima dei PMI e delle jobless claims. La giornata si chiuderà con il bilancio della Federal Reserve, previsto alle 2230 CET.

Di Antonio Di Giorgio, Alliance News senior reporter

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