MILANO (Reuters) - Indici deboli a Piazza Affari e sulle altre borse europee in una giornata contrassegnata dalle notizie che arrivano dalla Cina con l'annuncio di misure antidumping sull'import di brandy europeo che sta penalizzando tutto il comparto del lusso.

La Cina sta inoltre studiando misure come l'aumento delle tariffe sui veicoli a carburante di grossa cilindrata importati.

Infine, sempre in Cina, la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme si è detta "pienamente fiduciosa" di raggiungere gli obiettivi prefissati, ma non ha offerto nessuno degli agognati dettagli sulle aggressive misure di stimolo della Cina. Questo ha peggiorato ulteriormente il mood degli investitori, che tuttavia è migliorato nel corso della mattina grazie anche ai futures Usa in rialzo, che fanno presagire un rimbalzo per i mercati azionari americano dopo il calo di ieri

Intorno alle 12,30 l'indice Ftse Mib arretra dello 0,22%, in recupero dai minimi di seduta. I volumi pari a 700 milioni di euro.

I titoli in evidenza oggi

In netto calo il lusso: Salvatore Ferragamo cede il 4,1%, Moncler perde il 2,3%, Brunello Cucinelli segna -3%. Venduta anche Campari che cede l'1,3%. A Parigi Pernod Ricard perde il 3,7% e Lvmh del 4,4%. Un trader sottolinea che oggi il settore è particolarmente venduto perché si teme che dopo il brandy, la Cina potrà colpire anche il lusso. Le modifiche nei regolamenti doganali impattano negativamente nei settori più esposti verso l'export, aggiunge.

Debole, sempre per le notizie che vengono dalla Cina, il comparto auto con Stellantis in contrazione dello 0,7%, Pirelli dello 0,75% e Iveco dell'1%.

In netto calo Recordati che lascia sul terreno l'1,8% su realizzi dopo il rally seguito all'acquisizione dei diritti di un farmaco per una malattia rara.

Poco mosse le banche con l'eccezione di Mps in crescita dello 0,56%, nuovamente sopra quota 5 euro.

Venduto il comparto oil sulla continua debolezza del prezzo del greggio. Eni perde l'1%, fa peggio Saipem con un calo dell'1,6%.

In controtendenza Italgas che sale dell'1,66% dopo la presentazione ieri del nuovo piano industriale al 2030 aggiornato con l'annuncio dell'acquisizione di 2i Rete gas. Secondo Equita, "il titolo rimane cheap trattando con un PE di 9 volte ed uno yield del 6,8%, che sale al 7,4% nel 2026. Riteniamo che l'appeal del titolo sia principalmente legato al macro scenario considerando l'elevato dividend yield del titolo".

Infine, Servizi Italia balza del 13,4% adeguandosi al prezzo d'Opa di 2,37 euro annunciato da Cometa sul restante 29,14% del capitale, finalizzato al delisting. Intermonte ricorda che lo scorso novembre l'Opa era stata lanciata a 1,65 euro per azione, prezzo poi rivisto al rialzo a 1,92 euro. "L'offerta non era andata a buon fine in quanto l'offerente non aveva raggiunto una quota pari ad almeno il 90%, che era una condizione non rinunciabile. La nuova offerta non solo offre un prezzo più alto ma fissa condizioni rinunciabili", sottolinea il broker.

(Giancarlo Navach, editing Claudia Cristoferi)