(Alliance News) - Mercoledì, il Mib ha chiuso in rialzo oltre quota 33.600, facendo meglio delle altre piazze europee. Sui mercati del Vecchio Continente hanno pesato la corsa del dollaro e l'effetto Trump.
"I mercati europei sono di nuovo sotto pressione oggi ma, negli USA, il rally del dollaro è ancora forte", dice Chris Beauchamp, Chief Market Analyst della piattaforma di trading online IG.
L'aumento dei rendimenti sta pesando sui titoli europei, in particolare nell'Europa continentale, con il CAC 40 e il DAX 40 in calo mentre il FTSE 100 registra perdite più contenute.
Secondo l'esperto di IG, le preoccupazioni politiche legate alle elezioni tedesche e il timore di dazi da parte del presidente eletto Trump stanno aggravando la situazione. Inoltre, il recente dato dell'IPC ha rafforzato il dollaro, aumentando le aspettative di parità con l'euro.
L'elezione di Trump ha accresciuto l'attrattiva per gli asset USA, spingendo il dollaro a nuovi massimi.
Il FTSE Mib ha chiuso mercoledì in rialzo dello 0,3% a 33.707,52, il Mid-Cap ha guadagnatoo lo 0,1% a 46.494,37, lo Small-Cap ha perso lo 0,4% a 27.239,89 e l'Italia Growth ha guadagnato lo 0,4% a 7.792,86.
In Europa, il FTSE 100 di Londra ha guadagnato lo 0,1%, il CAC 40 di Parigi ha perso lo 0,3% come il DAX 40 di Francoforte.
Sul listino a più alta capitalizzazione di Piazza Affari, miglior performance per Prysmian che ha concluso la seduta in avanti del 2,6%.
Bene Banca Monte Paschi di Siena, che chiude in rialzo dell'1,9%. Come riportato mercoledì dal Corriere della Sera, sono in corso manovre significative sulle azioni della banca, in vista della cessione di una nuova quota da parte del Tesoro, che detiene una quota del 26,7%.
Tra la scorsa settimana e la seduta di martedì, il volume degli scambi è stato pari all'11% del capitale della banca.
Mediobanca, ha guadagnato lo 0,8%, dopo aver lasciato l'8,1% sul parterre della seduta di ieri. La società martedì ha chiuso il primo trimestre con un utile netto pari a EUR330 milioni da EUR351,3 milioni dello stesso periodo dello scorso anno terminato il 30 settembre 2023.
Enel – su dello 0,4% - ha comunicato la decisione di adottare il dollaro statunitense al posto del peso cileno, a partire dall'1 gennaio 2025, come ha riportato Milano Finanza mercoledì.
Hera Spa – giù dell'1,7% - ha comunicato l'approvazione dei risultati dei primi nove mesi, con un utile netto adjusted di EUR312,1 milioni, in crescita del 17% da EUR267,1 milioni dello stesso periodo dell'anno prima. I ricavi sono diminuiti a EUR8,19 miliardi, in calo del 25% rispetto a EUR10,96 miliardi del 2023.
Tra i ribassisti, c'è STMicroelectronics che ha lasciato sul parterre il 4,4% e si siede sul fondo, pagando per le prese di profitto. Leonardo, invece, ha ceduto l'1,3%, mentre Iveco Group l'1,5%.
Sul Mid-Cap, bene De' Longhi - su del 6,3% - dopo aver comunicato martedì di aver realizzato, nei primi nove mesi, un utile netto di EUR173,8 milioni, in aumento del 22% da EUR142,2 milioni dello stesso periodo del 2023.
LU-VE – in rosso dell'1,9% - ha chiuso i primi nove mesi con un fatturato di EUR438,4 milioni, in calo rispetto a quello di EUR464,4 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente
Maire chiude la seduta in rialzo del 2,4%. Mercoledì ha comunicato che il partner di lunga data, Yousef Al Nowais, ha rilevato una partecipazione del 5,0% nel capitale sociale della controllata NextChem, che si è aggiudicata recentemente una commessa in Messico.
Il board di Mondadori, che ha chiuso in rosso del 3,0%, ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre, con un risultato netto positivo per EUR59,3 milioni, in flessione rispetto a EUR66,3 milioni dei primi nove mesi del 2023.
Rai Way – in ribasso dello 0,6% - ha registrato nei primi nove mesi un utile netto del gruppo di EUR70,5 milioni, in crescita dell'1,0% rispetto a EUR69,8 milioni dello stesso periodo dell'anno prima. I ricavi core dei nove mesi ammontano a EUR206,5 milioni, con una crescita dell'1,1% rispetto ai EUR204,1 milioni del 2023.
In fondo al listino, tra le altre, Technoprobe ha chiuso in calo del 3,8%, nonostante i ricavi consolidati dei nove mesi pari a EUR386,9 milioni, in aumento del 26% rispetto al 2023.
Sullo Small-Cap, vola Landi Renzo – su del 38% - dopo che il cda ha fissato le condizioni dell'aumento di capitale da offrire in opzione agli azionisti per un massimo di EUR25 milioni comprensivo di sovrapprezzo.
Bene Bialetti Industrie – su del 6,4% - dopo che ha comunicato martedì i risultati dei primi nove mesi, registrando ricavi consolidati a EUR104,7 milioni, in crescita del 6,1% rispetto ai EUR98,7 milioni registrati nello stesso periodo del 2023.
Fiera Milano ha chiuso in rosso del 3,2%, dopo aver comunicato i risultati dei primi nove mesi, che registrano un risultato netto delle attività in continuità di EUR15,6 milioni, in crescita da EUR7,2 milioni dello stesso periodo dell'anno prima.
Immsi ha lasciato il 2,0% sul parterre dopo la pubblicazione dei dati dei primi nove mesi che registrano un utile netto consolidato ante-minorities di EUR34,3 milioni, in calo del 41% rispetto ai EUR58,0 milioni registrati nello stesso periodo del 2023.
Il board de Il Sole 24 Ore – su del 4,5% - ha approvato mercoledì il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre, chiudendo con un risultato netto positivo di EUR2,9 milioni rispetto a EUR5,0 milioni del 2023.
Somec – su del 2,1% - ha comunicato di aver registrato ricavi nei nove mesi per EUR270 milioni, in contrazione rispetto a EUR280 milioni del 2023, in calo del 3,6%.
Caleffi – flat a EUR0,70 per azione - ha fatto sapere mercoledì di aver realizzato, nei primi nove mesi, ricavi consolidati di gruppo a EUR35,1 milioni, con un decremento del 14% rispetto a EUR40,7 milioni al 30 settembre 2023.
Tra le PMI, ottima performance per OSAI Automation System, volata del 18% e Execus, su del 22%.
Poligrafici Printing – flat a EUR0,35 per azione - ha chiuso i primi nove mesi con utile netto consolidato in calo a EUR1,0 milioni, in calo da EUR1,4 milioni del 2023.
Molto bene SolidWorld – su del 15% - dopo l'approvazione da parte dell'assemblea degli azionisti di un aumento di capitale sociale per un importo massimo di EUR5,0 milioni.
Sul fondo, a fine seduta, Estrima, che ha ceduto l'11%.
A New York, il Dow è in rialzo dello 0,3%, il Nasdaq perde lo 0,1% e l'S&P 500 sale dello 0,1%.
Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0574 da USD1,0608 di martedì in chiusura azionaria europea. La sterlina vale USD1,2718 contro USD1,2745 di martedì sera.
Tra le commodity, il Brent vale USD72,21 al barile da USD72,27 al barile di martedì sera. L'oro scambia a USD2.602,90 l'oncia da USD2.605,55 l'oncia di martedì sera.
Nel calendario macroeconomico di giovedì, si parte alle 0101 CET con i dati sui prezzi delle case in UK; alle 0900 CET, è atteso il dato dell'inflazione in Spagna.
Per l'Eurozona alle 1100 CET, sono in arrivo i dati su disoccupazione, prodotto interno lordo, e produzione industriale; alle 1330 CET, la BCE pubblicherà le minute.
Nel pomeriggio, dagli USA, alle 14300 CET è la volta dei dati su jobless claim e dell'indice dei prezzi alla produzione; alle 1700 CET, sempre dagli USA, è previsto il dato sulle scorte di greggio.
Alle 1830 CET, c'è attesa per gli interventi di diversi membri di BCE, Fed e BoE.
Si chiude dagli USA alle 2230 CET, con il bilancio della Fed.
Tra le società di Piazza Affari, sono previsti i risultati di Acea, Assicurazioni Generali, Fincantieri, Intermpump Group e Webuild, tra gli altri.
Di Antonio Di Giorgio, Alliance News reporter
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