(Alliance News) - Il Mib si muove in calo a quota 40.100 punti giovedì, interrompendo una striscia positiva di cinque sedute, in linea con il sentiment di cautela diffuso sui mercati europei, alimentato dai timori per le possibili ripercussioni economiche legate alla partita - su scala globale - che si sta giocando sui dazi.
L'attenzione degli investitori si è inoltre spostata sulle numerose trimestrali, mentre sul lato della politica monetaria i trader si posizionano - quasi con certezza - su un taglio della BCE nel prossimo meeting di giugno.
A Milano, è rialzista il 12% dei titoli, è ribassista il 17%, invariato il 4% mentre non viene scambiato ancora il 67%, con il volume degli scambi che segna quota EUR1,0 miliardo circa.
Così, il FTSE Mib sta segnando un passivo dello 0,5% a 40.154,62 con i volumi sul listino delle blue chip che esprimono un put/call ratio dello 0,85.
Il FTSE 100 di Londra sta salendo dello 0,1%, il CAC 40 di Parigi segna un meno 0,3%, mentre il DAX 40 di Francoforte sta cedendo lo 0,3%.
Fra i listini minori, il Mid-Cap sta cedendo lo 0,2% a 53.622,65, lo Small-Cap sta avanzando dello 0,4% a 30.778,63 mentre l'Italia Growth sta segnando un attivo dello 0,4% a 7.878,58.
Tornando a Milano, sul listino delle bluechip, fra la minoranza dei rialziti si vede Leonardo, che segna un più 3,0% a EUR46,83, alla sua terza candela rialzista.
Hera si posizona ugualmente fra i rialzisti, beneficiando dei buoni conti consolidati al 31 marzo, chiudendo il periodo con un utile netto di EUR163,8 milioni rispetto ai EUR153,3 milioni al 31 marzo 2024. L'utile di pertinenza degli azionisti sale invece a EUR153,7 milioni, in rialzo del 7,4% su base annuale.
Nexi - poco sopra la parità - ha comunicato di aver completato con successo il collocamento di un'obbligazione senior unsecured da EUR750 milioni con scadenza a sei anni, nell'ambito del suo nuovo programma EMTN da EUR4 miliardi approvato a fine febbraio. L'emissione, destinata esclusivamente a investitori istituzionali, ha suscitato forte interesse, registrando ordini per circa EUR3,5 miliardi, pari a quasi cinque volte l'importo offerto.
Eni - in calo dell'1,0% - ha comunicato giovedì di aver firmato un accordo temporaneo di esclusiva con Ares Alternative Credit Management volto alla negoziazione di un accordo definitivo e alla conseguente finalizzazione della cessione di una quota di partecipazione in Plenitude pari al 20%. La società petroflifera ha comunicato che l'accordo col fondo è stato siglato sulla base di un equity value della controllata compreso tra EUR9,8 ed EUR10,2 miliardi, corrispondente a un enterprise value di oltre EUR12 miliardi.
Iveco Group - in coda al listino con un rosso del 6,7% - ha comunicato giovedì di aver chiuso il primo trimestre con un fatturato di EUR3,03 miliardi, in calo rispetto a quello di EUR3,37 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi netti delle attività Industriali sono stati pari a EUR2,96 miliardi rispetto a EUR3,28 miliardi del primo trimestre del 2024, con i migliori prezzi che hanno parzialmente compensato i minori volumi in Truck e Powertrain e un impatto negativo dei tassi di cambio.
Sul segmento cadetto, RCS avanza del 4,2% a EUR1,13 per azione, aggiornando il nuovo picco massimo a 52 settimane a quota EUR1,15 per azione.
Il board di Newlat Food - in verde dello 0,5% - ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo, chiudendo il periodo con un risultato netto consolidato è pari a EUR13,5 milioni, in aumento rispetto alla perdita di EUR2,2 milioni registrata nel primo trimestre 2024.
Avanza anche Moltiply Group dopo i conti, con un verde dello 0,5%. I ricavi sono stati pari a EUR132,8 milioni, in aumento del 25% dall'anno precedente, quando erano pari a EUR106,0 milioni.
Webuild - in passivo dello 0,6% - ha comunicato mercoledì che ha registrato nei primi tre mesi del 2025 nuovi ordini per un valore complessivo di EUR5,00 miliardi, di cui EUR220,0 milioni già formalmente assegnati, mentre la restante parte è costituita da contratti in fase avanzata di finalizzazione, in mercati a basso profilo di rischio come Italia, Australia, Arabia Saudita e Nord America.
Salvatore Ferragamo - in coda al listino con un rosso del 5,2% - mercoledì ha fatto sapere di aver chiuso il primo trimestre con ricavi totali di gruppo pari a EUR221,1 milioni da EUR227 milioni al 31 marzo 2024.
Sullo Small-Cap, Orsero si apprezza del 9,0% portando il prezzo a EUR13,88, rialzando la testa dopo tre sedute da ribassista.
doValue - in verde con il 4,1% - ha comunicato mercoledì di aver chiuso il primo trimestre con un utile netto - escluse le voci non ricorrenti - pari a EUR9,1 milioni, in miglioramento rispetto alla perdita di EUR2,4 milioni registrata nello stesso periodo del 2024. Includendo le voci non ricorrenti, la perdita netta è pari a EUR946.000, rispetto al rosso di EUR7,1 milioni del primo trimestre 2024.
FNM - in rosso dello 0,3% - mercoledì ha fatto saper di aver chiuso il primo trimestre con un utile netto pari a EUR12,0 milioni da EUR13,5 milioni al 31 marzo 2024. Nei tre mesi i ricavi sono pari a EUR154,5 milioni da EUR143,7 milioni nello stesso periodo del 2024. L'Ebitda al 31 marzo è pari a EUR50,6 milioni da EUR47,8 milioni nel 2024.
Il board di Centrale del Latte d'Italia - non scambiato con ultimo prezzo a EUR3,04 per azione - ha comunicato giovedì di avere approvato i risultati al 31 marzo, chiudendo il periodo con un utile netto che risulta pari a EUR2,2 milioni, con una crescita del 19% rispetto a EUR1,9 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.
Fra le PMI, Cludia Research avanza del 3,7% a EUR1,41 per azione, dopo il 4,6% di verde della seduta precedente.
Innovatec - rialzista con il 4,0% - ha comunicato mercoledì la cessione, tramite la controllata Innovatec Energy, dell'intero capitale della società veicolo Elios 6, titolare di un impianto fotovoltaico da circa 4,5 MWp situato a Petilia Policastro, in provincia di Crotone. L'operazione, conclusa con le Fondazioni CEUR e Camplus, ha un valore complessivo di EUR4,4 milioni.
Omer - flata a EUR4,43 - ha fatto sapere mercoledì di aver chiuso il primo trimestre con ricavi totali consolidati pari a EUR22,4 milioni, in aumento del 16% annuo, mentre l'Ebitda al 31 marzo è pari a EUR3,5 milioni. La Posizione finanziaria netta è positiva per EUR18,8 milioni da una positiva per EUR19,9 milioni al 31 dicembre 2024.
TMP Group sta cedendo il 6,4%, posizionandosi in coda e oggetto di profit taking dopo tre sedute si forti rialzi.
A New York, ieri sera, il Dow ha chiuso cedendo lo 0,2%, il Nasdaq è avanzato dello 0,7%, mentre l'S&P 500 ha segnato un attivo dello 0,1%.
In Asia, il Nikkei ha chiuso cedendo l'1,0%, lo Shanghai Composite ha ceduto lo 0,7%, l'Hang Seng ha terminato cedendo lo 0,8%.
Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,1211 da USD1,1199 di ieri sera, mentre la sterlina scambia invece in area USD1,3288 da USD1,3297 di ieri sera.
Tra le commodity, il Brent scambia a USD63,38 al barile da USD66,10 al barile di ieri sera mentre l'oro scambia a USD3.144,16 da USD3.184,09 l'oncia di ieri sera.
Il calendario macroeconomico di giovedì prevede alle 1215 CEST un intervento di Luis de Guindos, vicepresidente della Banca Centrale Europea.
Nel pomeriggio, alle 1430 CEST, dagli USA giungeranno i dati relativi alle richieste iniziali e continue di sussidi di disoccupazione, le vendite al dettaglio e l'indice dei principali prezzi di produzione.
Alle 1440 CEST è in programma un discorso del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell.
La giornata si chiude alle 1515 CEST, sempre dagli USA, con i dati sulla produzione industriale e manifatturiera.
Di Maurizio Carta, Alliance News reporter
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