(Alliance News) - Piazza Affari chiude in ribasso l'ultima seduta di scambi della settimana, dopo che sia Christine Lagarde che Jerome Powell hanno lasciato la porta aperta a ulteriori rialzi da parte della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve.

Intervenendo a un evento organizzato dal Financial Times, Lagarde ha riconosciuto che "l'inflazione è scesa massicciamente". Gli ultimi dati rappresentano "un enorme, enorme cambiamento e si potrebbe sostenere che la politica monetaria ha fatto il suo lavoro", ha affermato.

Ma ha aggiunto che "anche un po' di umiltà aiuta", spiegando che tutti "riconoscono che gran parte di questo svantaggio ha a che fare con il prezzo dell'energia".

Powell ha invece dichiarato giovedì che la Federal Reserve è pronta, se necessario, a rialzare ulteriormente i tassi di interesse per riportare l'inflazione al suo obiettivo di lungo termine del 2%.

"Sappiamo che i continui progressi verso il nostro obiettivo del 2% non sono assicurati: L'inflazione ci ha dato qualche colpo di testa - ha detto Powell a una conferenza a Washington -. Se sarà opportuno inasprire ulteriormente la politica monetaria, non esiteremo a farlo".

Il FTSE Mib ha chiuso venerdì in calo dello 0,5% a 28.504,43, il Mid-Cap ha perso lo 0,8% a 40.680,77, lo Small-Cap è sceso dello 0,8% a 25.346,72 e l'Italia Growth ha ceduto lo 0,7% a 7.609,68.

In Europa, il FTSE 100 di Londra ha chiuso in calo dell'1,3%, il CAC 40 di Parigi ha perso lo 0,9% e il DAX 40 di Francoforte ha ceduto lo 0,7%.

Sul listino principale di Piazza Affari, CNH Industrial prosegue in contrazione come visto sin dal suono della campanella, cedendo il 3,3% e proseguendo nel filotto ribassista.

Conferma il trend ribassista anche Campari, che si contrae del 3,8% dopo il lieve rialzo della vigilia.

Pirelli - in flessione dell'1,4% - ha fatto sapere giovedì che il consiglio di amministrazione ha esaminato i risultati consolidati al 30 settembre riportando nell'ultimo trimestre un utile netto di EUR168,4 milioni, superiore del 33% da EUR126,3 milioni del terzo trimestre 2022.

Leonardo - in aumento del 4,7%, in testa al listino e tra i pochi rialzisti di giornata - ha comunicato giovedì di aver chiuso i primi nove mesi con ordini di EUR13,28 miliardi, in aumento del 15% rispetto a EUR11,72 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente.

I ricavi sono aumentati a EUR10,27 miliardi da EUR9,92 miliardi dell'anno prima, grazie anche alla significativa ripresa delle Aerostrutture, su del 32% rispetto ai primi nove mesi del 2022, e all'andamento dell'Elettronica per la Difesa e Sicurezza. I ricavi del periodo passano a EUR1,72 miliardi da EUR1,84 miliardi milioni con una crescita organica del 2,2% escludendo l'effetto cambi che ha pesato dell'8,4%.

Il consiglio di amministrazione di Unipol - su dello 0,3% - ha approvato i risultati consolidati al 30 settembre, chiudendo con un utile con un utile netto consolidato pari a EUR769 milioni, rispetto al risultato netto consolidato di EUR854 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio scorso. Da segnalare che sullo scorso anno, come specifica la società, "si riflettevano componenti straordinarie per circa EUR275 milioni legate al consolidamento pro-quota di BPER Banca. Il dato dei primi nove mesi 2022, rideterminato a fini comparativi in applicazione dei nuovi principi, sarebbe pari a EUR495 milioni".

Sul Mid-Cap, buona seduta per illimity Bank, che sale dell'1,1% dopo la pubblicazioni di buoni conti dei nove mesi. La banca ha riportato un utile netto pari a EUR75,0 milioni da EUR50,6 milioni, in aumento del 58% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Al 30 settembre, il margine di interesse si attesta a EUR147,7 milioni, in crescita del 27% a EUR116,1 milioni nel 2022.

Fa meglio GVS, che guadagna il 4,1%, in scia al rialzo della vigilia del 5,6%.

Il consiglio di amministrazione di Webuild - in aumento dell'1,1% - ha fatto sapere giovedì di aver registrato, nei primi nove mesi dell'anno, un record di nuovi ordini pari EUR22 miliardi. Di questi, oltre EUR12,6 miliardi dei nuovi ordini provengono dall'estero - Australia, USA e Medio Oriente - mentre gli ordini dall'Italia sono pari a EUR9,4 miliardi.

Antares ha ceduto invece il 5,9% a EUR2,9550 per azione, dopo due sedute chiuse in rialzo, in cui ha accumulato un guadagno del 9%.

Male anche Ascopiave, giù del 3,0%. Il consiglio di amministrazione ha approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre, chiudendo con un risultato netto consolidato, pari a EUR14,4 milioni, ed evidenzia una riduzione rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente, quando era pari EUR25,3 milioni. Il gruppo Ascopiave chiude i primi nove mesi con ricavi consolidati pari a EUR125,2 milioni, rispetto a EUR120,0 milioni registrati nei primi nove mesi 2022.

Sullo Small-Cap, Datalogic - in ribasso del 12% - ha comunicato giovedì di aver chiuso i primi nove mesi con ricavi in calo a EUR417,0 milioni da EUR476,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, con cali registrati in tutte le aree geografiche in cui opera.

Aquafil sale dell'1,1% dopo i conti in calo rilasciati alla vigilia. Nei primi nove mesi in perdita, con un rosso netto di EUR17,1 milioni che si confronta con l'utile di EUR26,1 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

Digital Bros - in contrazione dell'1,7% - ha fatto sapere giovedì di aver chiuso il primo trimestre dell'esercizio 2023-2024 con una perdita netta di EUR3,1 milioni contro un utile netto di EUR3,1 milioni al 30 settembre 2022. I ricavi del primo trimestre ammontano a EUR20,2 milioni, in calo del 9,7% da EUR22,4 milioni dello stesso periodo del 2022.

In nota positiva, SoftLab si porta su del 4,6% a EUR1,4850, dopo la contrazione della vigilia del 5,9%.

Fra le PMI, Convergenze ha ceduto il 9,3%, toccando il minimo in 52 settimane di EUR1,37.

Svas Biosana - in calo dello 0,9% - ha comunicato giovedì di aver registrato ricavi in crescita a EUR81,6 milioni da EUR69,5 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente.

Fra i rialzisti, expert.ai sale del 2,5% dopo un calo di uguale misura alla vigilia.

A New York, il Dow sale dello 0,1% a 33.933,70, il Nasdaq guadagna lo 0,4% a 13.573,32 e l'S&P 500 è in rialzo dello 0,2% a 4.356,15.

Tra le valute, l'euro passa di mano a USD1,0667 contro USD1,0708 registrato in chiusura azionaria europea di giovedì, mentre la sterlina vale USD1,2193 da USD1,2273 di ieri sera.

Tra le commodity, il Brent vale USD81,11 al barile da USD80,70 al barile di ieri in chiusura. L'oro, invece, scambia a USD1.944,50 l'oncia da USD1.962,33 l'oncia di ieri sera.

Il calendario macroeconomico di lunedì prevede i dati sui prestiti ai privati della Cina, in arrivo alle 0900 CET, la fiducia degli spagnoli in mattinata e il conto corrente tedesco alle 1500 CET, cinque minuti dopo che si terranno le aste di BTF francesci a tre, sei e 12 mesi,

Dagli USA, spazio ai dati sulle scorte di greggio, alle 1630 CET, e alle aste di titoli del Tesoro a tre e sei mesi.

Tra le società che rilasceranno i dati lunedì, ci sono Banca Generali, ERG, EuroGroup Laminations e Unieuro, tra le altre.

Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo, Alliance News senior reporter

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