TOKYO (awp/ats/ans) - Le borse asiatiche rimbalzano in scia al rally di Wall Street, innescato ieri da un indice manifatturiero Ism sceso ai minimi da due anni che fa sperare gli investitori nel fatto che i rialzi dei tassi inanellati dalla Federaé Reserve stiano finalmente raffreddando l'economia e che dunque la banca centrale americana possa tra non molto rallentare la stretta monetaria.

Tokyo balza del 2,9%, Seul del 2,5% mentre Sydney vola del 3,7% dopo che la Banca centrale ha aumentato i tassi di solo lo 0,25%, al di sotto delle previsioni degli economisti, dando al mercato un primo segnale di rallentamento nella corsa ad aumentare il costo del denaro. La mossa ha preso in contropiede sia il dollaro australiano, in calo su tutte le valute, che le obbligazioni governative di Sydney, i cui rendimenti sono scesi. Chiusi per festività invece i mercati cinesi e Hong Kong.

Il petrolio è ancora in rialzo dopo la corsa di ieri (Wti +0,4% a 84 dollari al barile e Brent +0,6% a 89,4), in vista della riunione dell'Opec+ di domani che potrebbe varare il taglio alla produzione più consistente dallo scoppio della pandemia di Covid. Sul fronte valutario l'euro sale sul dollaro dello 0,4% a quota 0,986, e la sterlina continua il suo recupero scambiando con il biglietto verde a 1,13 (+0,3%). In lieve calo al 3,62% i rendimenti dei Treasury americani.

Oggi sono attesi i prezzi alla produzione dell'Eurozona e i dati sugli ordini di fabbrica e i beni durevoli negli Usa. Sempre oltre Atlantico parleranno diversi esponenti della Fed. Ieri uno di loro ha indicato che la banca ha ancora davanti un "significativo" lavoro da fare sui tassi.