MILANO (awp/ats/ans) - Borse in ordine sparso in Asia e Pacifico nella settimana in cui la Bce deccide sui tassi. Scivola Hong Kong, (-5%), ancora aperta, che all'indomani del terzo mandato affidato al presidente Xi Jinping alla guida del Partito Comunista cinese, scivola ai minimi degli ultimi 13 anni. Forte tensione anche a Shanghai (-1,7%).

Hanno tenuto banco Tokyo (+0,31%), Taiwan (+0,29%), Seul (+1,04%) e Sidney (+1,54%). Chiuse per festività Mumbai e Singapore. Positivi i futures sull'Europa e su Wall Street. Meglio delle stime la fiducia dei manager in Giappone (Pmi a 53 punti), un dato in arrivo anche dalla Francia, dalla Germania, dall'Eurozona, dalla Gran Bretagna e dagli Usa.

In calo il greggio (Wti -1,05% a 84,19 dollari) e soprattutto il gas naturale (-9,22% a 103,1 euro al MWh) sulla piazza Ttf di Amsterdam. Balza l'oro (+1,84% a 1.655,2 dollari l'oncia), fermi invece gli altri metalli. Risale il dollaro a 1,0159 euro e 149,16 yen, mentre la sterlina si rafforza a 0,881 unità sul biglietto verde.

Scivola il comparto tecnologico a Shanghai, con Alibaba in calo di oltre l'8,3% e Meituan di oltre il 10%. In luce a Tokyo i produttori di semiconduttori Tokyo Electron (+2,01%) e Advantest (+3,09%). Positivi anche i produttori di autoveicoli Toyota (+0,45%), Subaru (+0,76%) e Nissan (+0,42%).